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MILAN, ITALY - AUGUST 17: Duvan Zapata of Torino celebrates with teammates, after Malick Thiaw of AC Milan (obscured) conceded an own goal, resulting in the first goal for Torino, during the Serie A match between AC Milan and Torino at Stadio Giuseppe Meazza on August 17, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Partendo dal presupposto che nessuno si aspettava un Toro così bello tanto da rischiare di vincere a San Siro contro il Milan, squadra da Champions, il pareggio lascia l'amaro in bocca quando già si pregustava all' 89° minuto una vittoria che sicuramente era meritata per il gioco e le occasioni create dai granata. Un peccato che ha fatto emergere quei difetti che già si sono visti nelle tante partite delle stagioni con Juric, ovvero quella paura che pervade la squadra nei minuti finali delle partite, rinunciando a giocare per mettersi in difesa subendo la verve avversaria. Proprio quello che è successo contro il Milan di mister Fonseca che nel giro di 10 minuti ha pareggiato una partita già persa.
Inutile poi dire quanto sia evidente che il reparto difensivo sia incompleto e che è andato in sofferenza nel momento del maggior assedio rossonero. D'altronde l'entrata di Sazonov per Lazaro ha mandato in tilt quei meccanismi che fin li avevano retto molto bene contro Leao e Jovic. Infatti Vojvoda, fin li bravo a disimpegnarsi come centrale di destra su Leao, è andato a collocarsi sulla fascia sinistra lasciando Dembelè a destra al posto di Bellanova e Sazonov al centro della difesa. Tutto ciò con l'entrata in gioco di Morata che proprio giocando in anticipo ha segnato un gran gol. Di li a poco la paura dei granata ha fatto la sua parte con un arretramento del baricentro a difesa della porta di Milinkovic-Savic ed è così arrivato il pareggio grazie ad una disattenzione di Masina e una poca reattività di Milinkovic-Savic sul tiro di Okafor. Tutto ciò deriva dal fatto che attualmente manca a questo Toro una coppia di veri centrali a destra e a sinistra. Masina è si un centrale ma pur sempre una buona riserva e Vojvoda è un adattato al ruolo di braccetto di destra un po' come lo era stato Tameze lo scorso anno. Di qui la girandola di sostituzioni obbligate fatte da mister Vanoli che hanno portato scompenso alla retroguardia e al pareggio del Milan.
Il capitolo Milinkovic Savic: il portiere granata al di là della parata su Leao, in cui è stato bravo a ipnotizzare l'attaccante rossonero, sventando un gol (qui bisognerebbe vedere quanto Leao si sia mangiato il gol e fin dove ci sia stata la bravura di Savic) sul secondo gol di Okafor è stato poco reattivo e un po' di peso sulla coscienza dovrebbe averlo visto che, se è vero che il tiro è stato forte e potente, è altrettanto vero che era centralissimo e si poteva parare senza troppi miracoli. Invece il portiere granata è sembrato quasi impaurito dalla bordata del rossonero. Inoltre dovrebbe capire che i suoi lunghi lanci in questo Toro se li deve dimenticare visto che per ben 4 volte consecutive ha consegnato il pallone a Maignan e ai difensori avversari.
Detto questo il Toro ha fatto intravedere delle trame di gioco interessanti con più carne al fuoco in fase offensiva e i gol di Zapata e di Bellanova (aiutato da un'autorete) stanno lì ad evidenziarlo insieme alle parate di Maignan sul colpo di testa di Zapata e sul tiro di Ilic. Insomma, quello che vuole mister Vanoli inizia a funzionare con un centrocampo che gioca la palla come si deve fare per creare poi delle finalizzazioni in gol. Adesso con il nuovo innesto di Borna Sosa i granata avranno finalmente una freccia in più per servire gli attaccanti, in attesa di completare il reparto di difesa che darebbe ancora più chance a questo Toro per tutto il campionato.
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