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Il girone di ritorno è pronto a scattare. Il Torino lo inizierà con 27 punti, gli stessi dello scorso anno. Lo incomincerà forte di tre vittorie ottenute nella prima settimana di calcio del 2020 (due in campionato, una ai rigori in Coppa Italia). Il prossimo ostacolo sarà alle 18 di sabato il Sassuolo, squadra in grave difficoltà. All’andata finì 2 a 1 per i granata di Walter Mazzarri, che vinsero grazie alle reti di Simone Zaza e Andrea Belotti. Non mancò la sofferenza finale dopo la rete al 69’ di Francesco Caputo, ma il Torino poté festeggiare i primi tre punti della stagione. A distanza di quasi cinque mesi che partita dovremo attenderci tatticamente parlando al “Mapei Stadium”?
NUOVA SOLIDITA’ - Sicuramente scenderà in campo un Torino più consapevole. Le ultime giornate hanno dato fiducia al gruppo di Walter Mazzarri. La nuova disposizione tattica funziona e sta pagando i dividendi. Simone Verdi e Alex Berenguer dietro all’unica punta Belotti danno garanzie e maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva. Anche in difesa l’assetto trovato appare finalmente solido: Koffi Djidji è in crescita, Armando Izzo e Nicholas Nkoulou stanno proponendo prestazioni finalmente all’altezza della loro fama. Il probabile schermo a due davanti alla difesa proposto da Roberto De Zerbi potrebbe scricchiolare di fronte ai movimenti repentini e incostanti di Verdi e Berenguer. Inoltre, il 4-2-3-1 del Sassuolo offrirebbe al Torino spazi ed eventualmente superiorità numerica sugli esterni.
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AVVERSARIO - Il Sassuolo, in effetti, si schiera praticamente sempre con il 4-2-3-1, modulo che di norma permette un’aggressione alta. Il Torino è squadra che ama verticalizzare appena ne ha la possibilità, magari passando dall’esterno piuttosto che dal cerchio centrale del campo, dove agiscono centrocampisti più interditori che di geometria. Una delle caratteristiche principali degli emiliani è la mancanza di un vero e proprio punto di riferimento in attacco: è vero che Caputo è una punta dal grande senso del gol, ma ama svariare sull’intero fronte offensivo ed è facilmente contenibile nel gioco aereo. Proprio per tale ragione il Sassuolo è la squadra in Serie A che effettua meno cross (108, di cui soltanto 45 a buon fine) e segna meno di testa (appena una rete, come Milan e Spal). Gli emiliani, tuttavia, amano molto costruire l’azione fin dalle fondamenta e l’aspetto è confermato dal possesso palla nella propria metà campo: 14’31” di media a gara, meglio solo Genoa, Inter e Roma. Dunque, il Torino, almeno sulla carta, tatticamente potrà sfruttare la sua peculiarità preferita: la ripartenza veloce abbinata all’aggressione alta. I punti deboli del Sassuolo sono individuabili, sabato bisognerà approfittarne.
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