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TURIN, ITALY - JANUARY 06: Ivan Juric, Head Coach of Hellas Verona F.C. looks on during the Serie A match between Torino FC and Hellas Verona FC at Stadio Olimpico di Torino on January 06, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Si è aperta in un clima di indifferenza generale e basse aspettative la nuova stagione del Toro. La risposta della piazza all'inizio dei lavori è stata decisamente fredda: al raduno di martedì non c'era nemmeno un tifoso ad accogliere la squadra allo stadio.
RECUPERARE L'AMBIENTE - Né tifo né contestazione, ma neppure i classici appassionati a caccia di foto o autografi. Sicuramente l'orario mattutino non ha aiutato, ma la totale assenza dei tifosi al raduno della squadra rimane un segnale inequivocabile. Avrà dunque un duplice compito Ivan Juric, chiamato a risollevare la squadra e riconquistare l'ambiente dopo due stagioni a dir poco deludenti. Ventiquattro mesi in cui il dissenso nei confronti della società ha preso sempre più piede. A farne le spese è anche una squadra che, ad eccezione del solo Berisha, è la stessa che ha nelle ultime due stagioni ha messo in fila record negativi e risultati decisamente al di sotto delle aspettative.
I PRECEDENTI - Partire senza troppe attese potrebbe comunque avere i suoi lati positivi. Si pensi ad esempio alle stagioni 2015/2016 e 2019/2020: ad inizio stagione le aspettative erano altissime, ma i risultati sul campo sono stati molto deludenti (rispettivamente 12° e 16° posto in classifica). Il Toro del 2018/2019, quello dei tanto citati 63 punti con Mazzarri, partì invece con poco ottimismo. Il nono posto dell'anno precedente ed una campagna acquisti decollata solo in parte frenarono gli entusiasmi, ma la squadra rispose con una buonissima stagione. La palla passa dunque ad Ivan Juric: si parte tra indifferenza e basse aspettative, ma l'ultima parola - come sempre - spetterà al campo.
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