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Prosegue la striscia di imbattibilità del Torino, ora giunta a sette gare – la più lunga attualmente tra le squadre della Serie A – anche se va detto che quattro di queste partite sono terminate in parità. Il Toro porta a casa così l’11° pareggio in questo campionato (più di ogni altra squadra della Serie A), il 5° a reti bianche – nessuna squadra ne ha ottenuti di più in questa stagione nei 5 principali campionati europei. DIFESA SOLIDISSIMA – Con quella di ieri sono ben 9 le partite chiuse dal Toro senza subire gol in questo campionato. La difesa si dimostra sempre più uno dei punti di forza di questa squadra, che anche contro la Samp non ha subito alcun tiro nello specchio della porta: pensate che è la quarta volta che succede ai granata in questa stagione, nessun’altra formazione ha chiuso più di due match senza subire conclusioni nello specchio nel campionato in corso. E questo nonostante per più di metà delle gare sia mancato a Ventura il gioiello della rosa granata, Angelo Ogbonna. TANTO POSSESSO, MA STERILE – Anche in questa sfida il Toro ha controllato il gioco con un ottimo possesso palla, pari al 60% - la seconda più alta percentuale fatta registrare dai granata in questa stagione dopo il 64% ottenuto a Siena nella prima giornata. È mancato però qualcosa nell’ultima fase dell’azione, la finalizzazione. A parte alcune occasioni nel primo tempo con Cerci e Barreto infatti, i granata non hanno creato moltissimi pericoli alla retroguardia blucerchiata: lo testimoniano i soli 2 tiri nello specchio della porta – sempre e solo a Siena avevano fatto peggio, una sola conclusione nello specchio. Dati, quelli sulla difesa e sull’attacco, che testimoniano forse come lo 0-0 fosse il punteggio più giusto. ESTERNI LIMITATI – Il Toro come si diceva ha faticato a costruire azioni pericolose, e una chiave di lettura può essere trovata nelle difficoltà avute dagli esterni offensivi ad affrontate le ali del 3-5-2 blucerchiato, De Silvestri ed Estigarribia, che si sono preoccupate più di limitare il gioco di Cerci e Santana che non di costruire il proprio. IL DUELLO CERCI-ESTIGARRIBIA – Bello in particolare il confronto diretto sulla fascia tra Alessio Cerci e Marcelo Estigarribia: Il paraguaiano, anche lui dotato di un grande scatto, è stato molto abile nel fermare le fiammate dell’esterno granata. Cerci ha tentato per 12 volte il dribbling, in 9 occasioni è stato fermato dall’estrno ex Juve, che ha subito anche due falli da parte dell’ala di Velletri. LA COPPIA D’ATTACCO – Barreto e Meggiorini, meno serviti dagli esterni, sono parsi un po’ più in difficoltà rispetto alle prime due gare giocate in coppia: entrambi mettono a referto due tiri fuori, nessuno nello specchio. L’ingresso di Bianchi non ha portato l’effetto sperato, quello di Jonathas è stato troppo tardivo per essere valutato. Bianchi non è parso molto convinto, probabilmente questo nuovo ruolo di riserva a cui è stato relegato dopo l’arrivo di Barreto (due panchine su due), ed il quasi certo addio a giugno, stanno creando non pochi problemi al capitano. Giacomo Zanetello (dati forniti da)
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