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Arriva sempre, nella vita di ognuno, il giorno della rivincita, della cosiddetta ‘vendetta’, di quella rivalsa causata da ingiustizia. Una voglia di riscossa che non può non veder protagonista il ventisettenne Vitor Barreto, attaccante granata, che per lungo tempo silenziosamente e per scelta tecnica si è dovuto accomodare in panchina e scaldarla per quasi due anni nel freddo di Udine.
Nonostante un infortunio superato, il buon Guidolin, tecnico eccellente, proprio non lo vedeva. Questo ci può anche stare visto che il brasiliano si è dovuto ‘scontrare’ prima con la bravura di Sanchez e poi con quella di Muriel. C’è da dire che mai al nuovo attaccante del Toro gli è stata data la possibilità di giocarsela, sempre relegato a quarto attaccante (gli veniva preferito anche Fabbrini).
Ma adesso quei tempi bui sono lontani, illuminati invece dalle prestazioni contro il Pescara, l’Inter e la Sampdoria. Il brasiliano ha stupito tutti i suoi detrattori dubbiosi del suo arrivo in granata non tanto per le sue qualità tecniche, che nessuno potrebbe mettere in dubbio, quanto piuttosto per la sua tenuta fisica, legata ad un infortunio lontano due anni, e dalla sua lontananza dall’attività calcistica in maniera attiva.
Meno male che Barreto è ancora lontano dalla condizione ottimale! L’ironia ci sta eccome visto il minutaggio di buona qualità che l’attaccante ha ‘regalato’ in campo ai tifosi granata.
Domenica è il giorno del riscatto, è la partita che ogni giocatore sogna dopo aver sofferto silenziosamente, senza mai urlare la sua rabbia, dietro le quinte. Adesso è l’ora di urlare a suon di gol gonfiando la rete dell’Udinese.
Con Bianchi infortunato Ventura ripresenterà la coppia che sin qui ha fatto bene ovvero Meggiorini-Barreto con Jonathas e Diop pronti a subentrare a partita in corso. Il ragazzo della Primavera si è completamente ripreso dall’infortunio ed è andato anche in gol nella partitella di mercoledì. La sua voglia di sfondare nel calcio che conta accompagnata dall’insegnamento venturiano lo porterà molto lontano.
Se Menga sta affinando sempre più l’intesa con i compagni e sta cercando di capire bene i movimenti che vuole il mister, si sta cercando piano piano di recuperare bene quello Stevanovic che in quanto a potenziale tecnico non è secondo a nessuno. Prima o poi il tecnico granata lo rilancerà anche se molto dipenderà da lui. Intanto il belga-congolese è pronto a cogliere la prima occasione che Ventura gli darà e ce da starne certi non deluderà le attese. Un ragazzo giovane, così mr. speedy, così dotato tecnicamente, abile in entrambe le fasce, bravo nell’uno contro uno, ottimo e pronto nel tiro a rete, il Toro non lo aveva da tantissimi anni.
Contro gli undici friulani, la squadra granata dovrà stare molto attenta ai contropiedi. Di Natale e cCo. sono sempre molto abili nelle ripartenze, disponendo di giocatori veloci e abili a ribaltare le azioni. Questa, e bene dirlo, è un Udinese completamente diversa da quella messa sotto dal Toro nel girone di andata.
Il quesito per i tifosi granata sarà sempre lo stesso: il Toro si coprirà di più con un 4-2-4 mascherato grazie all’inserimento di Vives al posto di Santana o come sempre senza paura si affiderà all’estro dell’argentino in coppia con il super Cerci di questi tempi?
Gino Strippoli
(foto Dreosti)
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