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Toro basta parole, a Cagliari ci vogliono i fatti

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L’editoriale di Gino Strippoli – La stagione è ormai fallimentare ma riprovare a vincere è un dovere
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Il Toro oggi a Cagliari affronta una partita su più fronti: una sul terreno di gioco che non può fallire per nessuna ragione possibile, una con i tifosi che deve necessariamente riavvicinare con una vittoria, una per se stessi e dimostrare di essere una squadra e non una compagine di giocatori distratti e poco vogliosi di combattere per la maglia granata. In queste settimane vissute nell’onta di 4 sconfitte consecutive sono state troppe le dichiarazioni personali dei giocatori , su istagram ,tweeter e altri mezzi, di voglia di riscatto.

Dopo ogni sconfitta a turno si sono sprecate troppe parole che non hanno mai fatto seguito ai fatti sul campo. La squadra è sempre apparsa scialba nella prestazione complessiva di ogni partita e non può di certo bastare giocare un primo tempo buono come contro la Roma o magari gli ultimi 15 minuti contro la Fiorentina. I minuti di gioco sono 90 e questi giocatori hanno il dovere di sbattersi per l’intera partita al massimo della concentrazione. Quello che sembra apparire e che questi ragazzi che vestono la maglia granata non credano più in nulla, così come non sembrano seguire il nuovo allenatore Mazzarri. Spiace che questo allenatore, dalle indubbie capacità, si stia trovando in questa situazione tutt’altro che facile.

Il gruppo non c’è e quindi non può esserci una squadra e quindi il buon Walter può cercare di allenare, di spiegare, di cambiare modulo, ma appare sempre più un dialogo con chi non vuol sentire o recepire. Altrimenti non si possono spiegare certe situazioni che si vedono in campo. In più a tutto ciò si aggiungono i malesseri che sembrano vivere alcuni giocatori come Ljajic, Barreca e lo stesso Belotti e le prestazioni deludenti di 30 milioni e mezzo di euro di acquisti di Niang, Rincon e Berenguer. Senza contare le condizioni precarie che hanno condizionato la stagione di alcuni giocatori come Obi, Lyanco e Bonifazi, gli stessi Barreca e Belotti. Però non ci possono essere scusanti ne giustificazioni quando si scende in campo quasi controvoglia.

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Questo pomeriggio questo Toro ha il dovere di vincere, non certo per riscattare la stagione ma almeno per dare un senso al loro stipendio e soprattutto ai tifosi che non hanno mai smesso di stare accanto alla squadra per quasi tutto il periodo di questa stagione. Già un tempo che è scaduto, dove giustamente la contestazione sale ogni giorno di più. Vedremo contro il Cagliari se Mazzarri sarà riuscito a agire mentalmente e tatticamente sui giocatori. Arrivare ad una possibile quinta sconfitta consecutiva sarebbe un disastro irreparabile che si percuoterebbe fino a fine stagione.

Ma oggi? Mazzarri potrebbe provare sin dal primo minuto il suo modulo preferito ovvero una difesa a tre con N’Koulou, Moretti e Burdisso, mentre a centrocampo in linea con i tre mediani Rincon, Baselli e Obi o Acquah dovrebbero trovare posto a destra Ansaldi e a sinistra Barreca. In attacco il duo Belotti e Falque. In tutto questo Ljajic dovrebbe ancora una volta accomodarsi in panchina. Giusto o sbagliato? Ljajic, visto come ha giocato in questi ultimi mesi il centrocampo granata, potrebbe invece essere messo in cabina di regia visto che è l’unico in grado di essere vera luce e fantasia per Belotti e compagni. Allora perché non mettere a centrocampo al suo fianco Rincon e Obi?