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Toro: Bianchi, passerella e addio

Federico Danesi

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Lungi da noi pensare che Rolando Bianchi ieri hanno goduto meno degli altri alla notizie della conferma ufficiale per la salvezza. Un capitano non tradisce, lui non l’ha mai fatto anche se materialmente causa pubalgia il campo l’ha visto con il binocolo.

 

Domenica, dolce domenica  - Però questa sarà la sua vera settimana di passione, ché sino a domenica sgranerà il rosario della sua personale ‘via crucis’ in attesa di una resurrezione. Non vogliamo passare per blasfemi, si tratta solo di problemi molto terreni che però sicuramente domenica contro il Catania sbocceranno per forza in una passerella per lui, anche se al momento complice una ripresa fissata solo per domani , non sappiamo che forma avrà.

 

Olimpico United - Ovviamente se starà bene è logico pensare che Ventura gli conceda un posto da titolare, del’attacco e di quella fascia che ha portato al braccio sino ad oggi. E poi lo richiami anche solo a dieci minuti dalla fine per fargli tributare un omaggio che, comunque la si veda, gli è dovuto. Da una parte i nostalgici, quelli che ne hanno apprezzato l’impegno in campo come fuori, dall’altra i detrattori che sul piatto della bilancia mettono le loro constatazioni tangibili, il fatto che anche con Bianchi il Toro non abbia mai fatto un salto di qualità. Per una volta potranno anche unirsi, tanto si volta pagina.

 

Quale eredità? - Quelle che Bianchi sta per scrivere da giugno in pi avranno altri colori. Quelli dell’Atalanta, soprattutto se dovesse perdere Denis, quelli forse del Parma in alternativa visto che delle molte offerte estere per ora non esistono tracce concrete. Passerà comunque alla storia tra i migliori marcatori granata ma al Toro in eredità non lascerà nulla, inteso come soldi, e non certo per colpa sua visto che indipendentemente da tutto la situazione era da risolvere molto prima. E’ nel gioco della parti, ma siamo sicuri che il gioco abbia anche un senso?

 

Federico Danesi

(foto M.Dreosti)