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Toro-Bologna, perché sì e perché no: il 4 maggio dev’essere una spinta positiva

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Il primo perché no riguarda l'ultimo periodo del Torino, tutt'altro che esaltante. Quattro gare consecutive senza successi nel momento in cui bisognava cambiare passo per tenere viva la speranza di una qualificazione europea. La brutta sconfitta di Empoli, gli 0 a 0 interni contro la Juventus e il Frosinone, la sconfitta di San Siro contro l'Inter: due punti in quattro gare e ultimo successo datato 30 marzo contro il Monza. Una striscia più lunga priva di vittorie risale al periodo tra il 24 settembre e il 21 ottobre quando furono cinque le partite di fila in campionato senza affermazioni.

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