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Toro, Boyé: ora la stagione diventa un “casting”

Nicolò Muggianu

Focus on / Il ragazzo argentino, da qui a fine anno, avrà altre chance per dimostrare alla dirigenza granata di "meritarsi" il Toro

Vent'anni e sentirli. E' il caso di Lucas Boyé, talentuoso attaccante classe '96 del Torino, che in granata pare non aver trovato ancora la sua dimensione. Cresciuto nella "cantera" del River Plate insieme al "Cholito" Simeone, Boyè, sembrava dei due il giocatore più pronto e talentuoso; ma alcuni limiti tattici hanno limitato, sin qui, il suo raggio di azione. Per un ragazzo della sua classe cresciuto all'ombra de "El Monumental" il "grande salto" dal calcio sud-americano a quello italiano inizialmente non sembrava poter essere un problema.

Poi, a causa di una concorrenza agguerritissima e qualche difficoltà tattica di troppo nel trovare il proprio ruolo ideale in campo, la prima stagione granata del classe '96 è divenuta tortuosa. Dopo un inizio piuttosto convincente con prestazioni di livello - quella contro la Roma su tutte - Boyé ha fatto qualche passo indietro non sfruttando appieno le chance concesse da Miha e scendendo così nelle gerarchie del tecnico serbo che gli ha preferito a più riprese Iturbe. I suoi unici gol sin qui sono arrivati in Coppa Italia contro squadre più abbordabili come Pro Vercelli e Pisa, in campionato invece, il ragazzo non è parso quasi mai pericoloso in fase realizzativa nemmeno quando è stato schierato da prima punta in occasione del match perso a Bologna.

Ecco allora che, in tal senso, le prossime partite di campionato potrebbero essere per lui e per altri giovani come Lukic e Gustafson un vero e proprio "casting" per capire chi, tra loro, è già pronto per il Toro e a chi gioverebbe ad esempio invece un esperienza in prestito. Sia chiaro, il Torino punta molto su Boyé - per il quale Petrachi ha concluso in estate una trattativa magistrale soffiandolo di fatto alla Roma - e se il giocatore non sarà ritenuto pronto dalla dirigenza non sarà "bocciato" ma piuttosto aiutato a crescere per poter fare la differenza in granata il prima possibile. Vista la qualità cristallina del giocatore, i tifosi e la dirigenza si aspettano molto da lui che rappresenta il presente, ma soprattutto il futuro, del Torino.