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Toro bravo, ma senza quel pizzico di fantasia

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L'editoriale di Gino Strippoli / I granata pareggiano contro l'Atalanta catenacciara

Se ieri la partita del Toro contro l'Atalanta fosse durata 180 minuti, il pareggio con zero gol non si sarebbe schiodato. Merito dell'Atalanta o demerito del Toro? Sicuramente i bergamaschi hanno speculato tanto giocando a specchio sui granata, chiudendo ogni possibile varco di accesso all'area. I ragazzi di Ventura son stati marcati a uomo persino dagli attaccanti nerazzurri, primo fra tutti Denis su Maksimovic. E' chiaro che in situazioni del genere diventa quasi impossibile arrivare al gol se con l'invenzione del singolo, mettendosi nelle condizioni di arrivare al tiro o di servire un compagno, cosa che ha fatto per due volte Farnerud andando al tiro, e successivamente, regalando un assist a Quagliarella, mettendolo davanti al portiere.

Atalanta catenacciara, è vero, ma è altrettanto vero che mister Colantuono ha portato i suoi uomini a Torino con il preciso intento di fare punti e ci è riuscito, mentre il Toro ha cercato di vincere facendo la partita dal primo fino all'ultimo secondo, ma per arrivare all'obiettivo dei tre punti è sempre mancato quel pizzico di fantasia capace di scardinare la difesa avversaria. Insomma, un pò di creatività servirebbe a questo Toro. Mister Ventura schiera sempre bene la squadra con gli uomini che ha a disposizione, ma forse durante il mercato di gennaio sarebbe bene che chiedesse almeno un attaccante e una mezza punta, il classico rifinitore, che sappia servire a dovere gli attaccanti. Detto che El Kaddouri è sempre più una delusione (sembra sempre più un giocatore incompiuto, senza grinta e personalità), si aspetta sempre più un Mino Sanchez che ha nei  piedi e nella sua testa molta fantasia ma che ancora è distante anni luce da come è concepito il calcio in Italia, dove si deve rincorrere il proprio avversario quando si viene scavalcati o si perde palla. Lui le qualità le ha ma deve imporsi meglio. Ecco che dopo queste riflessioni viene spontaneo pensare come nell'uno contro uno il Toro disponga del solo Bruno Peres, capace di saltare in velocità l'uomo e, quando riesce, Farnerud (il suo recupero è un vero acquisto per quest'anno). Troppo poco. Questo, se lo riportiamo alla partita giocata ieri, fa capire le difficoltà che il Toro ha trovato e troverà sempre sulla sua strada, perchè le squadre che verranno all'Olimpico cercheranno sempre di chiudersi a riccio e per sfondare e andare in gol serve uno che pennelli e rifinisca verso gli attaccanti granata.

Ad oggi, il miglior reparto granata è la retroguardia in tutti suoi componenti - titolari e  riserve- tutti di buon livello, tant'è che è una delle migliori di serie A ma soprattutto affidabile, con Gillet che anche ieri ha salvato il Toro con una parata stupefacente su incornata di Stendardo. Il lavoro di Ventura si vede molto in difesa, i meccanismi funzionano bene, mentre in attacco si vede meno ma solo per la mancanza di uomini e qualità. Non può bastare Quagliarella, nè la buona volontà di Amauri o la freschezza di Martinez. Serve l'uomo che metta questi giocatori nella possibilità di segnare. Il Toro ha cercato la vittoria ma ha sbattuto contro un muro di gomma e per poco il rimbalzo non creava i presupposti per un immeritato k.o evitato solamento grazie alla velocità di Bruno Peres che per due volte ha salvato la squadra  dai contropiedi di Baselli e Denis. Al Toro manca un rigore nettissimo per fallo su Moretti mentre la traverso colpita da Farnerud su punizione ancora vibra.

I granata hanno due punti in più dello scorso anno e detengono il primato in Europa League. Con i giocatori messi a disposizione di Ventura non si può pretendere molto di più. La stagione sin'ora è buona ma è chiaro che a gennaio bisognerà inventarsi qualcosa di buono per sopperire alle evidenti carenze tecniche, trovando quei giocatori che possono aiutare questo Torino nella fase offensiva.