L'obiettivo della Lega Serie A è chiaro: riprendere il campionato il 2 maggio (in ogni caso non oltre il 16 maggio) e terminare la stagione sportiva 2019/2020, permettendo così le squadre di Serie A di giocare tutte le partite ancora da disputare. Condizioni estreme, decise nell'ultima conference call della Lega come contromisura all'emergenza coronavirus che in queste settimane sta mettendo in ginocchio l'Italia.
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Toro, campionato a maggio e giugno? Immaginiamo quante insidie
Il punto / All'orizzonte due mesi fittissimi di impegni. Dalla condizione atletica alla rosa corta: tutte le insidie del finale di stagione "modificato"
INCOGNITE - L'estrema necessità di concludere il campionato espressa dalla Lega, come comprensibile, è strettamente legata questioni economiche: troppi gli interessi in ballo per interrompere la Serie A prima della sua naturale conclusione. L'altra faccia della medaglia però sarà un finale di stagione con molte più incognite di quelle che avrebbe presentato ai blocchi di partenza. A partire dal calendario, che sarà per forza di cose fittissimo di impegni (si parla di tre partite ogni dodici giorni, minimo due a settimana). Da non sottovalutare poi anche la questione sanitaria: Fiorentina e Sampdoria, per esempio, hanno avuto sin qui il maggior numero di tesserati contagiati ed è difficile immaginare che questi giocatori - sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico - saranno in grado di rendere al pari dei colleghi rimasti "sani".
IL TORINO - Incognite che influenzeranno anche il finale di stagione del Torino. La squadra di Longo, che durante tutto il corso della stagione è parsa tra le squadre maggiormente in difficoltà dal punto di vista atletico, si ritroverà a maggio e giugno a dover affrontare due mesi densissimi di impegni; con l'ulteriore 25° turno contro il Parma da recuperare. Uno scenario impensabile fino a qualche mese fa e per il quale - aggiungendo anche l'incognita dei mesi caldi dal punto di vista delle temperature atmosferiche - il Torino potrebbe non essere attrezzato. Da non sottovalutare poi anche la questione della rosa corta: sono 21 (di cui 18 di movimento) i giocatori che ad oggi sono a disposizione di Longo. Basteranno per coprire quest'enorme mole di partite compresse in soli due mesi? Sarà il tempo a dirlo. Intanto il tecnico di Grugliasco incrocia le dita, sperando di non incappare in infortuni gravi da qui alla fine del campionato.
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