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Toro, cannoni con polveri bagnate. Ma la squadra c’è!

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Dopo il pareggio a reti bianche, ottenuto col il Palermo, questo Toro per adesso non può sedersi ma deve stare sempre sull’attenti per non fare passi falsi. Gli undici granata sono stati bravi e perfetti in difesa, concedendo nulla ai...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Dopo il pareggio a reti bianche, ottenuto col il Palermo, questo Toro per adesso non può sedersi ma deve stare sempre sull’attenti per non fare passi falsi. Gli undici granata sono stati bravi e perfetti in difesa, concedendo nulla ai rosanero, e positivi a centrocampo con buona circolazione della palla non solo a livello orizzontale ma cercando spesso profondità con veloci verticalizzazioni. Eppure ciò non è bastato per vincere contro l’ultima in classifica. Troppe volte i contropiedi granata poggianti sull’ottimo Cerci non sono stati capitalizzati a dovere.  E’ mancata la finalizzazione, con i granata spesso ad ostacolarsi in avanti tra loro. Ma il Toro non è stato solo nullo  nel finalizzare le ripartenze che più volte hanno consentito  agli uomini di Ventura di trovarsi in situazioni di vantaggio numerico in area avversaria. Infatti il pareggio senza reti ha anche il suo preciso perché: bomber con le polveri bagnate! E dire che Bianchi aveva accesso bene la miccia al 19’ ma la sua perfetta bordata, con Sorrentino battuto, è andata  a infrangersi sul palo interno  alla sinistra del portiere rosanero, smorzando l’urlo del gol sulle labbra dei tifosi. Poi c’è l’analisi delle tre grandi palle gol sprecate malamente: al 15 ‘ da Vives che non dava seguito gioioso, nel gonfiare la rete, alla bellissima azione  nata da una palla conquistata da Brighi a centrocampo e relativa triangolazione con Cerci. Il centrocampista metteva in mezzo all’area una bella palla, che Barreto ostacolato non controllava, la sfera schizzava sui piedi di Vives che tirava malamente sopra la traversa; all’ 84’ quando D’ Ambrosio non riusciva a battere in rete ( ha cercato di farlo col piede sbagliato) un incocciata di Meggiorini dopo assist di Cerci; all’86’ con Meggiorini che maldestramente tirava di fino e di sinistro, suo piede preferito , al posto  di dare potenza al pallone. La palla capitata all’attaccante granata era ghiotta e poteva fruttare al Toro i  tre punti ma al posto di un cannone lo sparo è sembrato ( ai tifosi granata sugli spalti) esser uscito dai cannoni dei Giganti nella loro celebre canzone del ’67 che inneggiava alla pace ‘….mettete dei fiori nei vostri cannoni…”. Ed infatti pace sia di gol con un  pareggio importante per il Palermo anche se difficilmente servirà per rimanere in serie A. Per il Torino i 32 punti in classifica raggiunti non lasciano spazio a sedute tranquille ma ad una continua attenzione e massima concentrazione, fra sette giorni, quando ci sarà da affrontare il rognoso Parma. La partita ha lasciato un po’ di amaro in bocca a molti tifosi ma il Toro ieri ha dimostrato di saper stare bene in campo, di meritare bene la serie A , di saper giocare contro squadre comunque difficili come il Palermo, di saper annullare o quasi le fasi d’attacco avversarie ( due soli tiri in porta di Fabbrini  al 12’  e al 28’ parati agevolmente da Gillet). La squadra siciliana vista all’Olimpico ha manovrato bene senza chiudersi troppo, facendosi vedere in area granata anche se in maniera ininfluente, di certo non merita di essere il fanalino di coda di questo campionato. Per Bianchi & C. un dodicesimo posto in campionato importante e migliorabile da qui alla fine del campionato. Se è vero che le punte granata hanno in parte deluso ( Barreto ancora poco incisivo, Meggiorini ha sprecato l’occasione vera e Bianchi è stato sfortunato  nella conclusione  finita sul palo) dall’altra il gioco granata ha espresso una fase d’attacco convincente  vista l’ariosità della manovra che ha portato il Toro più volte a giocarsi la partita in vantaggiosi e rapidi contropiedi. Verò è , come già detto, che i contropiedi bisognerebbe saperli finalizzare ma l’avere una precisa fisionomia  di squadra che sa giocare, con momenti anche di divertimento calcistico,  è un dato da sottolineare cui dare la giusta rilevanza. Com’è giusto esaltare la prestazione  di Rodriguez in fase di impostazione  e costruzione di azioni ( due  impressionanti ripartenze da area ad area) oltre che nel difendere, in coppia con Glik, in maniera pressoché perfetta. Ottimi anche a centrocampo il duo Gazzi  e Brighi, con quest’ultimo capace di arpionare molti palloni tra i piedi degli avversari, stesso dicasi della prestazione  attenta e precisa di Darmian, terzino dal futuro sempre più roseo anche in prospettiva azzurra. Contro il Parma  mister Ventura si ritroverà con un Cerci  e un Vives in meno. Pesante l’assenza del “Magnifico” ma Stevanovic, a questo punto candidato a sostituirlo, ha fatto vedere solo una settimana fa di essere carico al punto giusto per ritornare ad essere quel giocatore, con grandi potenzialità,  capace di accelerate e giocate importanti per i destini del Toro.  Intanto la prossima giornata vedrà,  oltre alla sfida di Parma, tre scontri diretti in tema salvezza : Atalanta-Pescara, Cagliari – Sampdoria e Palermo – Siena mentre il Chievo riceverà il Napoli, il Bologna andrà a San Siro contro l’Inter e il Genoa se la vedrà con il Milan.   Gino Strippoli    (foto M.Dreosti)