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Toro, che succede contro la Fiorentina? Gli scenari con il nuovo protocollo

Alberto Giulini Vicedirettore 
Sì attendono sviluppi, con il rischio sullo sfondo di nuove battaglie davanti alla giustizia sportiva

In attesa che si pronunci il giudice sportivo sulla gara non disputata a Bergamo, in casa Toro il pensiero è già rivolto alla sfida casalinga contro la Fiorentina. La partita è infatti regolarmente in programma domenica 9 alle 14.30 al Grande Torino, ma la presenza dei granata è tutt’altro che scontata. Anzi, il provvedimento dell’Asl parla chiaro: l’intero gruppo squadra è stato posto in quarantena e non potrà presentarsi allo stadio per la gara. Stando al nuovo protocollo della Lega Serie A, non ci sarebbero però gli estremi per un rinvio.

LA QUARANTENA - Oltre ad aver definito illegittimi i provvedimenti delle Asl, la Lega ha provveduto a stilare nuove regole per evitare che la crescita dei contagi fermi troppe partite. Attendendosi al nuovo protocollo, sarebbero considerati disponibili tutti i giocatori negativi al tampone. Nel caso specifico dei granata, per la Lega Serie A non potrebbero partecipare alla gara solamente i sei giocatori e i due membri dello staff che hanno contratto il Covid. C’è però un importante problema di fondo: presentarsi domenica allo stadio significherebbe violare la quarantena e commettere un reato.

LA PRIMAVERA - Il nuovo protocollo metterebbe quindi il Toro di fronte ad un bivio: rinunciare ai giocatori della prima squadra o impiegarli comunque, violando però le disposizioni dell’autorità sanitaria e commettendo quindi un reato. In seconda istanza, ci sarebbe un’ulteriore possibilità: pur di mandare avanti il campionato, vengono considerati disponibili tutti i giocatori della Primavera nati nel 2003. E proprio questa via rappresenterebbe la soluzione per non sfociare nel penale né andare incontro a sconfitta a tavolino e penalizzazioni: presentarsi domenica con la Primavera di Coppitelli per sfidare la prima squadra della Fiorentina.

LA POSIZIONE DEL TORO - Si tratterebbe insomma di uno scenario surreale che ha trovato la decisa opposizione del presidente Cairo. “Non è giusto fare giocare una squadra a tutti i costi se non ha i giocatori, non ha senso dire che devono giocare anche i Primavera nati entro il 2003” ha spiegato il patron granata, indicando la Premier League come modello da seguire: “I contagi in Inghilterra erano molto alti ma hanno salvaguardato il campionato e allo stesso tempo il merito sportivo: se i positivi sono troppi, la partita si rinvia e si recupera”. Sì attendono sviluppi, dunque, con il rischio sullo sfondo di nuove battaglie davanti alla giustizia sportiva. Perché vedere solo Fiorentina ed arbitri in campo, ad oggi, sembrerebbe lo scenario più verosimile.