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Toro-Chievo: grande cuore e attacco micidiale

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Diamo i numeri / 30 gol dopo 17 giornate, non accadeva dal 1976/77. E Cerci si conferma il giocatore più influente della Serie A.
Giacomo Zanetello

TRE PUNTI PER SOGNARE – È un Toro che sogna e fa sognare i propri tifosi, quello che ieri ha centrato la terza vittoria consecutiva, portando a casa 13 punti nelle ultime cinque giornate. In entrambi i casi, si tratta di un bottino che i granata non raccoglievano in Serie A dal dicembre 2006. 25 punti dopo 17 giornate del massimo campionato sono il miglior bottino per il Toro da quando si assegnano tre punti a vittoria. E ora al ritorno dalla pausa ci sarà il Parma, con la possibilità di centrare quattro vittorie di fila in una singola stagione per la prima volta dal marzo 1978. Ma forse è meglio volare basso e non perdere la testa, ricordandosi di come le squadre di Ventura abbiano solitamente un calo fisico (e di rendimento) nella seconda parte della stagione. Di questo avremo però modo di parlare nelle prossime settimane, intanto godiamoci il momento.

RIMONTE: TREND INVERTITO – Ho ripetuto più volte, nelle scorse settimane, come il Toro sia stato poco abile nel gestire i risultati e portare a casa le vittorie. Qualcosa sembra essere cambiato nelle ultime partite: ai vantaggi ben gestiti contro Lazio e Udinese, è arrivata la vittoria in rimonta (la prima della stagione) contro il Chievo. Successo legittimato dai gol arrivati nel finale, mettendo a referto un rotondo 4-1. È la quarta volta che il Toro segna tre o più gol in una partita di questo campionato, ed il bottino stagionale parla di 30 marcature: i granata non realizzavano così tante reti nelle prime 17 giornate di Serie A dalla stagione 1976/77. Qualcosa che si stenta a credere.

CERCI-IMMOBILE, CHE COPPIA – Toro trascinato dalla sua straripante coppia d'attacco. Nove gol per Alessio Cerci, otto per Ciro Immobile: solo i granata ed il Napoli possono vantare due giocatori con almeno otto reti e referto in questo campionato. In particolare Cerci, con nove reti e sette assist (record stagionale in Serie A), ha preso parte attiva al 53.3% dei gol della propria squadra, risultando il giocatore più determinante di questa Serie A (seguono Domenico Berardi, 52.9%, e Giuseppe Rossi, 51.5%). L'esterno di Valmontone, sempre più decisivo, sta rispondendo con delle prestazioni praticamente perfette a chi lo accusava di eccessivo egoismo.

REGISTA? C'È VIVES – A chi lamentava la mancanza di un regista e di giocatori con i piedi buoni nella zona centrale del campo, Giuseppe Vives sta rispondendo con i fatti, inanellando ottime prestazioni. Vives gioca a tutto campo, recupera palloni (7 ieri, più di tutti i granata) e imposta il gioco (58 passaggi effettuati, 37 nella metà campo offensiva). Ieri ha pure coronato la grande partita con quello in granata ancora gli mancava: la prima rete in Serie A. Certo, non si chiamerà Pirlo, ma siamo sicuri sia proprio quello il reparto su cui andare ad operare nel mercato di riparazione?

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