Il contratto di Davide Vagnati è in scadenza, così come quello di Ruggero Ludergnani. I due dirigenti, che avevano fatto grande la Spal, si sono ritrovati in Piemonte. Se il responsabile del settore giovanile granata ha portato a Torino un'innovativa visione sulla gestione del vivaio granata, riportandolo ad un buon livello, Vagnati non sempre è stato in grado di costruire delle squadre che potessero ambire a traguardi ambiziosi. Il Torino di quest'anno ha sostituito Bellanova con Pedersen e Rodriguez con Masina. Coco ha ben figurato, ma non si può certo dire che sia al livello di Buongiorno. Il vero colpo è stato Adams in attacco, ma il reparto offensivo manca di alternative di qualità. Infine, le voci su un cambio al vertice del Torino si susseguono da inizio stagione. Prima Cairo ha negato, poi ha sembrato fare un'apertura in questo senso: "A settembre 2025 farei 20 anni. Se il 2 settembre sarò presidente saranno vent’anni. Non voglio vendere il Toro, sono molto legato per la passione. Poi ho detto che se qualcuno più ricco o più bravo di me arrivasse con la voglia di fare meglio, io sarei disponibile a vendere. Non voglio rimanere a tutti i costi, ma al momento non è venuto nessuno". Infine, ha aggiunto: "Red Bull e arabi? Storia totalmente inventata dai giornali, in particolare da La Stampa, ho parlato anche con il direttore che era convinto di avere fonti certe, ma gli ho spiegato che è impossibile". Ebbene, il malcontento è diffuso nell'ambiente Torino. La dirigenza non ha rinnovato. Non è impossibile che quest'anno possano avvenire dei cambi al vertice della società granata.
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