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Toro, con il Monza il pareggio della sconfitta

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Controcorrente di Gino Strippoli  - La fatica di un punto contro l’ultima in classifica
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Sin dai primi minuti di gioco contro il Monza  si è capito quanto il Toro quest’anno sia debole anche contro squadre che sulla carta dovrebbe divorare soprattutto in casa. Già, ma la carta non è il campo di gioco e anche contro l’ultima in classifica si è consumata un'altra prova che ha sfiorato il ridicolo nel primo tempo dove i granata hanno rischiato di soccombere su un paio di conclusioni sventate da un attento Milinkovic-Savic sulle conclusioni di Daniel Maldini.

Poi nel secondo tempo il Toro ha meritato di pareggiare la partita. Ovviamente l’aver meritato non è un plauso ai granata ma solo il gioco di un ironia che si lega con la brutta prestazione nel complesso del Torino.

L’incapacità di alcuni giocatori granata primi fra tutti Pedersen, che ha perso ogni duello con Kyriakopoulos dando spesso il via a ripartenze monzesi, senza contare i cross dal fondo sbagliati; poi male anche il giovane Gineitis che ha perso nettamente il duello a centrocampo con l’altra giovane promessa Warren Bondo, un mediano tenace, che ha ringhiato su tutta la mediana, rubando palloni e vincendo contrasti. Arriva poi il maxi acquisto di quest’anno Saul Coco, pagato circa 9 milioni, impreciso nell’impostare da dietro, i suoi rinvii alla viva il parroco fanno rabbrividire la serie A ma soprattutto disattento sul suo attaccante di riferimento Djuric che ha incornato tranquillo per il gol del pareggio. Infine Vlasic pagato 13 milioni, mai in partita, ininfluente ai fini del gioco d’attacco granata.

Ovviamente il gioco d’attacco granata si è solo visto con l’entrata del giovane Njie che ha sicuramente ravvivato la fase sulla trequarti con azioni personali e andando anche al tiro impegnando il bravo Turati. La coppia Sanabria-Adams ha steccato ma c’è da dire che quando un qualsiasi centrocampo non funziona difficilmente le punte riescono a rendersi pericolose, visto che vivono poi nell’isolamento e mai coinvolte in un gioco corale. Il gol del Toro è nato da un calcio d’angolo e una testata di Masina, bravo a farsi trovare pronto ma sicuramente sempre sofferente nel difendere durante la partita.

Il dramma di questo Toro è che anche quando il Monza sbagliava retropassaggi non è mai riuscito ad approfittarne anzi restituendo spesso il favore agli avversari. Inconcepibile poi prendere il gol del pareggio immediatamente dopo il gol del vantaggio.

Questo dimostra  che questa squadra gioca con la paura perché è inammissibile farsi schiacciare immediatamente e subire in così poco tempo il gol del pareggio.

Diciamo che oggi il Toro è sullo stesso livello del Monza che però ha dimostrato schemi di gioco e linearità nelle sue azioni. I granata son sembrati ancora una volta confusionari, con poche idee dove nessuno sa cosa fare e su chi scaricare il pallone durante le varie fasi di gioco. Naturalmente il tutto legato alla poca qualità dei giocatori presi nelle ultime sessioni di mercato: i vari Pedersen, Maripan, Coco, Sosa, Masina, Walukiewicz, senza dimenticare il riscatto di Vlasic. Pare inutile aggrapparsi all’infortunio di Zapata. Sicuramente con il colombiano il Toro avrebbe avuto un trascinatore sul terreno di gioco ma anche con il centravanti granata, prima dell’infortunio, le avvisaglie sulla sofferenza che avrebbe avuto in campionato questa squadra si era già avvertita.

Contro il Monza si doveva vincere ecco perché questo è il pareggio della sconfitta. Si deve giocare per la salvezza senza ombra di dubbio e domenica a Torino arriva il Napoli e il Toro rischia di sprofondare sempre più!

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