toro

Toro, con la Fiorentina bissa la Roma

Toro, con la Fiorentina bissa la Roma - immagine 1
L’editoriale di Gino Strippoli / Per i granata è importante continuare l’ascesa in vittorie
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Questa sera alle 18 ci sarà grande festa nello Stadio Olimpico Grande Torino tra le due tifoserie di Torino e Fiorentina. Un gemellaggio, un'amicizia storica, che ha coinvolto anche il Museo del Grande Torino a Villa Claretta. Infatti stamani si è inaugurata la mostra (sarà aperta fino al 30 ottobre) “FiorenToro”, una storia di fratellanza sportiva dov’è stato ricordato Romeo Menti, indimenticata ala destra degli ‘Invincibili’, che giocò anche nella Fiorentina vestendo la maglia viola per ben 93 volte e segnando la bellezza di 51 gol. Proprio “Meo” segnò l’ultimo gol del Grande Torino, nell’ultima partita contro il Benefica su calcio di rigore il 3 maggio 1949.

Ma oggi per il Toro di Mihajlovic, una volta in campo, non ci sarà tempo per la fratellanza: si deve giocare per vincere senza guardare in faccia nessuno. Ai granata serve assolutamente la continuità di vittorie per recuperare il terreno perso tra Bergamo e Pescara. La netta vittoria contro la Roma ha dimostrato quanto sia il valore reale dei granata quando mettono in campo la grinta, la cattiveria agonistica, il furore del pressing tanto voluto dagli insegnamenti del tecnico. Si deve vincere senza altri pensieri. Questo non vuol dire buttarsi allo sbaraglio anche perché la Fiorentina è squadra compatta e molto forte nel gioco d’attacco, ma come la Roma ha nella difesa il suo tallone d’Achille. Il centrocampo folto dei viola invece è di assoluta qualità ed è quello a cui il Toro dovrà stare molto attento soprattutto quando nella fase di attacco si esporrà inevitabilmente ai contropiede viola.

Ci sarà da vincere anche la diffidenza e il tabù Calvarese, che nella storia degli ultimi campionati granata ne ha combinate più di Bertoldo: come non dimenticare il celebre black-out di Padova in serie B e, senza andare troppo lontani, il rigore inesistente assegnato alla Roma lo scorso campionato. Intanto da questa sera ci sarà un occhio arbitrale in più infatti per la prima volta nel campionato italiano di Serie A sarà sperimentato il sistema Var (Video Assistant Referees) che dovrà assistere in video immagini l’arbitro nel giro dei prossimi anni in maniera definitiva. Si tratterà chiaramente solo di un test senza alcun collegamento con gli ufficiali di gara. Per vincere il Toro dovrà osare come ha fatto contro i giallorossi, senza troppe paure, infatti è il Toro che deve incutere paura agli avversari e la cura Mihajlovic sembra dare proprio questi frutti: tutti i giocatori coscienti della propria forza e di quella compattezza di squadra che morde le caviglie degli avversari ma che sa proporre un gioco d’attacco arioso e incisivo.

Difficilmente si vedrà dal primo minuto Ljajic in campo, sarebbe assurdo rischiarlo adesso visto che con la pausa per la nazionale il talento serbo può aumentare ancor più il riposo precauzionale e tornare al netto della massima guarigione; magari uno spezzone di partita per fargli assaporare il gusto del match Mihajolovic glielo concederà a seconda dell’andamento della partita. Quindi trio d’attacco ancora affidato a Boyè (ma Martinez potrebbe avere anche qualche chance di giocare dal primo minuto), Belotti e Falque. Il centrocampo sarà imperniato su Valdifiori (da lui ci si aspetta davvero il salto di qualità e meno statiticità) con al suo fianco Benassi a sinistra e a destra il ritorno di Acquah. Quest’ultimo rientra dopo la squalifica e quell’inutile fallo commesso contro il Pescara: inutile dirlo anche da lui, che ha atleticità e grinta da vendere, ci si aspetta un atteggiamento mentale più equilibrato in partita. Ma anche qui nulla di scontato con Baselli che ha voglia di conquistare il suo allenatore.