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"Non solo le conclamate plusvalenze, ma anche le conferme dei giocatori più rappresentativi. Parola di Gianluca Petrachi, che nella giornata di ieri ha svelato alcuni interessanti retroscena riguardanti il calciomercato conclusosi poco più di una settimana fa. La tattica del Torino è stata chiara, acquisti mirati e le conferme dei giocatori più rappresentativi con un solo obiettivo: crescere. "Lo zoccolo andava mantenuto ed e ciò che abbiamo fatto" ha esordito il direttore sportivo granata. È vero, è partito un pezzo da novanta come Zappacosta ma non è il caso di disperarsi: "Sia noi che il ragazzo stesso abbiamo valutato l’offerta come troppo importante. In ogni caso, siamo riusciti a prender Ansaldi in 24 ore e non è stato facile: è un ragazzo molto forte, con numeri superiori alla media".
"Insomma, un 'sacrificio contenuto', se così può definirsi. Inoltre, in difesa, sono arrivate le conferme di alcuni giocatori fondamentali: "Ci sono stati i rinnovi di Moretti e Molinaro: due giocatori che danno grande apporto sia in campo che fuori”. Senza dimenticare il 'tormentone' estivo che ha visto coinvolto Barreca: "La Roma ci aveva offerto una grande cifra, ma crediamo nel giocatore e l'abbiamo rifiutata". Le conferme, dunque, ci sono state in tutti i reparti. Forse, però, quelle di Belotti e Baselli sono state quelle che hanno avuto destato maggiore interesse mediatico: "Abbiamo rinnovato il contratto di Baselli a cifre importanti" continua Petrachi, evidenziando come la crescita graduale del Torino passi anche da un incremento del monte ingaggi. Per quanto riguarda Belotti, però, il ds granata ci tiene a togliersi qualche sassolino: "Mi piace pensare a tutti detrattori, che hanno scritto e detto che sarebbe stato venduto, che era tutto programmato e che alla fine sarebbe finita così. Abbiamo dimostrato in silenzio e con coerenza che si voleva trattenere Belotti e non solo".
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"Ma oltre ai nomi più chiacchierati, Petrachi svela anche alcuni retroscena che riguardano altri giocatori chiave della rosa di Mihajlovic: "Ci sono state altre rishcieste che non sono uscite sui giornali, come quelle per Iago, che è stato forse il più richiesto anche se non se n’è parlato. Ma anche lo stesso Acquah, oppure Ljajic, per il quale a fine mercato è arrivata una squadra ad offrire soldi importanti". In definitiva, non è stato facile per la dirigenza granata resistere agli assalti multimilionari arrivati dal mercato, con il 'gong' di fine mercato che è giunto quasi come una manna al cielo. Le tentazioni sono state tante, ma il Torino ha capito che per crescere bisogna imparare a dire no: "Avessimo voluto cedere Belotti per 55/60 milioni avremmo potuto ma, ma noi volevamo trattenere lui e molti altri per costruire una grande squadra”. Insomma, Petrachi ha parlato, ora la palla passa all'unico giudice imparziale: il campo.
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