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Toro, confronto con l’anno scorso: due punti in meno

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I granata, nonostante le recenti sconfitte, hanno due punti in meno della squadra di Juric a questi punto della stagione
Giacomo Stanchi
Giacomo Stanchi Redattore 

Il Torino ha iniziato il campionato benissimo. I granata erano primi in classifica: Zapata ed Adams crescevano, la difesa, seppur con qualche intoppo, non ballava così tanto e si pensava a tutt'altro andamento. Poi, è arrivato l'infortunio del capitano e i problemi nel reparto arretrato hanno minato le sicurezze. I ragazzi di Vanoli all'Allianz stadium hanno perso la settima partita nelle ultime otto tra campionato e Coppa Italia. Ciononostante, sono appena due i punti di differenza con la squadra di Juric dell'anno scorso a questo punto della Serie A.

Il Torino di oggi e quello di Juric

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Il Torino di Juric era una squadra molto diversa da quella attuale. Poteva contare su un reparto difensivo solido con interpreti del calibro di Alessandro Buongiorno, Ricardo Rodriguez e Perr Schuurs. I primi due sono andati via durante il mercato estivo, senza dimenticare il mancato rinnovo di Djidji. L'olandese è infortunato da novembre dell'anno passato. La differenza si nota. Il Toro subisce troppo e spesso per distrazioni dei singoli. L'altra differenza è la capacità di andare a rete: pur con meno punti ottenuti, il Torino di Paolo Vanoli ha segnato tre volte in più della squadra di Ivan Juric.

Toro, l'andamento della stagione

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L'andamento della stagione non è del tutto dissimile dall'anno scorso a livello di punti. Dopo, un inizio di campionato con qualche vittoria, il Toro è andato in crisi di risultati, perdendo autostima e andando incontro ad una serie di debacle. Però, se nella scorsa stagione i piemontesi vinsero contro il Genoa (grazie alla rete di Radonjic) e la Salernitana (con tre gol di scarto) e dovettero attendere la decima giornata, con il successo a Lecce, per riottenere i tre punti, i ragazzi di Vanoli nelle prime giornate di questo campionato sembravano esser riusciti a dare maggior continuità. Fino alla sesta di giornata il Torino è rimasto imbattuto (sconfitta con la Lazio) dopo esser uscito indenne anche dalla Milano rossonera e aver vinto contro l'Atalanta, campione dell'Europa League. La vera svolta dopo una serie di sconfitte l'anno scorso era arrivata con la vittoria di cuore e coraggio a Lecce. Buongiorno trascinò i suoi, mettendo uno spartiacque in una stagione che sarebbe potuta terminare in tutt'altro modo. Quest'anno i giocatori di carattere mancano. Zapata è infortunato, gli infortuni incidono e tanti nuovi sono arrivati. Però, Vanoli al termine del derby perso sembra abbia voluto mettere in guardia la squadra, richiamando all'umiltà e al rischio di una retrocessione. Sono evidentemente parole pesanti, forse premature, anche perché si è appena giocata la dodicesima giornata e il Torino ha ancora due punti in più di quella squadra che non arrivò troppo lontano dalla qualificazione in Conference, ma il rischio che questa squadra perdi ancora maggiore autostima e continui la crisi di prestazioni c'è. Il Toro deve riprendere quella consapevolezza delle prime giornate per poter tornare a fare punti preziosi.