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C'era una volta il Toro’’…Papà Bruno deve aver raccontato storie di paura sul Toro a suo figlio Daniele nel lettino prima di addormentarsi. Non si capirebbe altrimenti la sua audacia e rabbia contro i colori granata. Il 24 febbraio dell’ anno scorso festeggia la sua prima doppietta in serie A proprio ai danni del Torino. Una partita risolta solo all’ultimo secondo come spesso capita ai granata. Un 4 a 3 beffardo e un Conti esultante che corre a bordo campo ad abbracciare suo figlio. E ieri? Stessa storia! Partita risolta negli ultimi minuti, altra doppietta, altro tiro della domenica e a bordo campo ad abbracciare il figliolino. Non sia mai che tra qualche anno il Toro si ritrovi Conti Little Jr tra le fila sarde, indemoniato come il padre.
Daniele Conti è la bestia nera del Toro. Ogni squadra ha una bestia nera. Ci sono giocatori che segnano sempre alle proprie ex squadre o bomber che hanno portieri preferiti come vittime o cartellini rossi sempre nella stessa partita. Conti è la classica bestia nera. Ma la vera 'bestia grama' granata è la concentrazione. Gli ultimi minuti delle partite stanno diventando momenti di ansia, sudori freddi lungo la schiena e riti scaramantici. Allo stadio mai andare via prima del triplice fischio. Non si sa mai. Il Toro ha perso nel finale tanti punti anche se in due occasioni proprio negli ultimi istanti ha riagguantato il risultato come contro Inter e Livorno. Ma quattro gol in due partite, 6 punti tutti presi tra l’88 e il 93’ minuto non si era mai visto. Concentrazione a parte, Conti porta male al Toro.
Umberto VerganoSegui @umbertovergano
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