Oggi deve finire il tempo degli errori difensivi e soprattutto contro il Cagliari il Toro deve riprendere quel filo conduttore di vittorie interrotto in casa contro la Lazio, e successivamente con la bruciante sconfitta contro l’Inter e il buon pareggio a Udine.
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Toro, contro il Cagliari è l’ora della vittoria
È un Toro che piace nonostante in tre giornate i granata abbiano raggranellato solamente due punticini. Ma i due punti intascati contro le squadre allenate da Inzaghi e da Delneri hanno dimostrato ancora una volta che le potenzialità dell’attacco sono stratosferiche, soprattutto guardando le occasioni che questo Toro crea al di là dei gol realizzati. A far da contraltare a questa situazione positiva, che fa dell’attacco granata la linea forse più forte del campionato, una retroguardia che ha il mal di testa e soffre di vertigini visti i gol presi dall'alto degli avversari. Non c'è molto da sorprendersi visto che tutti sapevano che l’anello debole di questa squadra sarebbe stata la linea difensiva che non ha ancora trovato la sua quadra. Ad onor di cronaca sappiamo bene che a livello potenziale Maksimovic non è stato sostituito con un suo pari livello. Il buon Rossettini è un onesto giocatore che fa quello che può, ma se a 31 anni non sei mai stato chiamato a giocare in una grande squadra qualcosa vorrà dire. Il ragazzo ha tanta buona volontà ma quando c'è da marcare stretto si smarrisce troppo in fretta. Il rientro di Castan dovrebbe ridare quel vigore e quell'equilibrio che sono mancati contro l’Udinese.
Oggi il Toro ha un solo risultato da fare, ovvero vincere, primo perché è più forte della squadra isolana e poi perché se vuole coltivare il sogno di entrare in Europa nel finale stagione non deve perdere troppi punti in casa e contro squadre abbordabili.
Il Toro è il Toro e le magagne non finiscono mai infatti due pedine, Zappacosta e Valdifiori, che stavano trovando la giusta dimensione in squadra, potrebbero saltare la gara per infortunio. È un peccato visto che il terzino destro ha da tempo conquistato il posto e la fiducia di Sinisa Mihajlovic sfornando ottime prestazioni e offrendo ai compagni assist che sono poi stati finalizzati in rete, oltretutto l'ex atalantino sta svolgendo anche bene la fase difensiva coprendo la fascia di competenza. Per quanto riguarda Valdifiori , dopo un anno passato in panchina a Napoli, stava iniziando a ingranare in mezzo al campo fornendo un prezioso aiuto in regia ma anche come "acchiappapalloni" in mezzo al campo.
I sostituti naturali dei due assenti dovrebbero essere De Silvestri, giocatore che, al di là dell’infortunio patito, non ha mai convinto nelle partite in cui ha giocato, dimostrando di essere un lontano parente di quello ammirato quando ha vestito le maglie di Lazio e Fiorentina, e uno tra Lukic e Vives. Un posto per due, con il giovane serbo in vantaggio sul veterano - sempre che l'ex Napoli non recuperi - non fosse altro perché l'ex Partizan ha dimostrato lunedì scorso di saper tenere bene il campo dando energia e vigore e una grossa mano ai suoi compagni di reparto Baselli e Benassi. Beppe Vives ha dalla sua l’esperienza ma è davvero da molto tempo che non gioca una vera gara e il ritmo partita potrebbe mancargli.
Una mediana giovanissima si prospetta di vedere contro il Cagliari e questo è un bel segnale per il futuro di questo Toro, così come lo schieramento d’attacco imperniato sui magnifici tre: Ljajic, Belotti e Falque.
Occhio comunque alla squadra allenata da Rastelli, squadra che ha gli stessi punti dei granata e che sta conducendo un buon inizio di campionato grazie ad un attacco formato da un rinato Borriello e dal sempre produttivo Sau. In cerca di riscatto davanti al pubblico granata e a Mihajlovic ci sarà il greco Tachtsidis, scartato dopo essere stato comprato e mandato in prestito a Cagliari.
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