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Toro, contro il Milan senza paure

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L'editoriale di Gino Strippoli / Perché oggi sperare nel colpaccio granata a San Siro
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

È d'obbligo sperare in un colpaccio granata in quel di San Siro, quest'oggi contro il Milan. Perché? Semplicemente perché se il Toro fa il Toro visto già contro l'Inter, voglioso di sradicare i palloni agli avversari senza paure facendo un bel pressing a centrocampo, allora potrebbe anche insidiare la porta rossonera e magari - con più attenzione rispetto alla partita contro i nerazzurri - vincere anche la partita.

La squadra di Montella non sta di certo passando un grande periodo. Lo stesso si può dire per i ragazzi di Mihajlovic, vero, però c'è una sostanziale differenza tra le due squadre e situazioni: il Toro quest'anno fuori casa gioca meglio che allo Stadio Grande Torino e contro squadre forti, quando non deve essere lui a fare la partita ma piuttosto con un pressing alto deve essere bravo a catturare palloni tra i piedi degli avversari, i granata possono giocarsela per vincere.

Sembrerebbe una contraddizione dopo lo scialbo pareggio conquistato contro il Chievo Verona, ma nella realtà la partita contro il Milan potrebbe risultare, ad oggi, più facile rispetto a quella disputata contro i clivensi.

Contro l'Inter il Toro ha costretto e impedito alla squadra nerazzurra di costruire manovre degne di vittoria. Il pressing costante di Rincon, Baselli e Obi ha dato i suoi frutti e in teoria anche oggi, se i tre saranno nelle condizioni fisiche giuste, potrebbe essere un'arma preziosa per i granata. Conquista della palla e ripartenze o lanci veloci, le prime affidate a Falque e Ansaldi, mentre i secondi ai piedi di Ljajic.

C’è anche da dire che Mihajlovic potrebbe mischiare le carte e magari far giocare Niang al fianco di Belotti con Ljajic libero di fare la mezzapunta e dare fantasia in avanti. Per Falque si tratterebbe di usufruire di un turno di riposo; d'altronde il ragazzo sta macinando in ogni partita km su km su e giù per la fascia e contro il Chievo è apparso un po' stanco. Nel contempo far giocare Niang al fianco di Belotti vorrebbe dire dare una grossa chance al grande investimento di Cairo, fin qui deludente, contro la sua ex squadra e contro i suoi ex tifosi che dopo la sua dipartita hanno espresso grande soddisfazione per la sua cessione. Ciò nel ragazzo potrebbe anche far scattare la voglia di rivalsa per far vedere le sue qualità fin qui inespresse sia ai tifosi granata e ai suoi ex. Inoltre il suo impiego come seconda punta favorirebbe sicuramente il “Gallo” Belotti, libero da marcature troppo asfissianti. Vedremo cosa deciderà Mihajlovic.

Di sicuro il Toro va a S. Siro per cercare la prestazione importante e il bottino pieno, com'è  nei pensieri dell’allenatore granata.