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Toro, contro il Pescara è ossigeno puro

Giacomo Zanetello
Il Toro va. Quinto risultato utile consecutivo e due vittorie di fila che non arrivavano in Serie A dal maggio 2008. Certo, in questo i granata sono stati un po’ aiutati dal calendario, ma lo stesso si potrebbe dire della striscia negativa...

Il Toro va. Quinto risultato utile consecutivo e due vittorie di fila che non arrivavano in Serie A dal maggio 2008. Certo, in questo i granata sono stati un po’ aiutati dal calendario, ma lo stesso si potrebbe dire della striscia negativa registrata, pur non giocando male, in quel filotto di gare che li aveva visti opposti a Roma, Fiorentina, Juventus e Milan. Da sottolineare come il Torino sia riuscito ad ottenere 6 punti su 6 contro il Pescara, segnando 5 reti senza subirne: numeri che a fine stagione potrebbero avere un peso fondamentale nella lotta salvezza.   UN TORO DA TRASFERTA – Il Torino ha perso solo due volte in trasferta in questa stagione, meglio ha fatto solo la Juventus con una sconfitta esterna. 10 le reti subite lontano da casa, terza difesa esterna sempre dopo Juve e Napoli. Dati che purtroppo si scontrano con il rendimento casalingo, che vede il Toro 15° in Serie A con 14 punti raccolti in 10 partite.   CHE SPRINT! – La partita ha preso subito la direzione voluta con il gol repentino di Mario Alberto Santana, che ha sbloccato il match dopo 3’44”: si tratta della rete più veloce del Torino in questa stagione. L’immediato vantaggio ha permesso alla formazione di Ventura di impostare la partita nel migliore dei modi:nel primo tempo infatti i granata hanno fatto registrare un possesso palla del 55.3% effettuando 8 tiri contro uno soli dei padroni di casa.   UN AVVERSARIO NON IRRESISTIBILE – Nella ripresa il Pescara, che nel primo aveva fatto vedere ben poco, ha provato a reagire subito ma la retroguardia granata e un prontissimo Gillet hanno evitato che gli abruzzesi accorciassero le distanze riaprendo la partita. Nel complesso quella guidata da Bergodi è apparsa una rivale modesta, raramente in grado di impensierire la difesa del Toro. Una rosa di basso livello a parte qualche buona individualità come Vladimir Weiss, che però oltre a dimostrare di essere il più gran “dribblo mane” della Serie A (136 dribbling tentati, un primato in questo campionato), ha fatto vedere anche di poter gareggiare alle prossime Olimpiadi come tuffatore: doppia ammonizione per simulazione (non era mai accaduto in Serie A dal 2004/05 ad oggi), in totale in questo campionato 6 gialli ricevuti per aver finto di aver subito un fallo.   ANCORA UN GOL SU CROSS – Resta sempre il dilemma-cross: Ventura non li vuole e le sue squadre non li creano, ma ancora una volta il gol che ha sbloccato la partita è nato da un traversone di Cerci. Evidentemente dovrà ricredersi pure il mister granata, perché con due giocatori come Cerci e Birsa, bravi nell’attaccare lo spazio ed andare al cross dal fondo, forse si può far male all’avversario anche così, seppure a lui non piaccia molto.   L’ESORDIO DI BARRETO – Merita una citazione a parte il debutto in granata del nuovo numero 10 del Torino. Il tecnico Giampiero Ventura, grandissimo estimatore di Barreto, ha spiazzato molti di noi facendo esordire subito dal primo minuto il brasiliano, che non giocava in Serie A dal 7 ottobre scorso ed aveva totalizzato solo 152 minuti in questo campionato con la maglia dell’Udinese. Per lui contro il Pescara 76 minuti, nessun tiro effettuato ma qualche buono spunto mostrato, come in occasione del gol di Cerci; a referto mette anche un assist per un tiro di un compagno. Ben cinque i falli subiti dal brasiliano, nessuno più di lui in questo match.    

Giacomo Zanetello 

(Dati forniti da Opta – )