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Toro contro l’Atalanta l’ultima chiamata verso i tifosi

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L’editoriale di Gino Strippoli – E’ ora di vincere. Granata esplodete ‘dinamite’ in campo per la vittoria
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Arriva oggi allo Stadio Olimpico Grande Torino l’Atalanta di Gasperini, giovane, fresca e protagonista fin qui di un campionato di eccellenza. Bene adesso il Toro deve fare il Toro e chiudere il protagonismo bergamasco con una vittoria, che sia convincente o meno non importa ma occorre vincere. Il risultato pieno serve anche per riconquistare gli sfiduciati tifosi granata che fin qui hanno sempre pazientato in ogni partita giocata dai granata da Crotone ad oggi. Proprio in terra calabrese si iniziarono a vedere i primi cedimenti di gioco, tant’è che lo stesso Mihajloic riconobbe spesso come da Crotone in poi qualcosa non funzionasse più a dovere.

Le vittorie sofferte contro la squadra di Davide Nicola, quella contro il Chievo, quella contro il Genoa, la sofferenza contro il Pisa, le sconfitte contro la Sampdoria, Juventus e Napoli, il Milan ( Coppa Italia) e il Bologna, il pareggio alla fine sofferto contro gli stessi rossoneri e contro il Sassuolo. A parte alcuni frangenti di alcune partite ( primo tempo contro il Milan a Torino e nel derby) e dalla partita contro la Lazio del 23 ottobre 2016 che non si vede più il gioco spumeggiante e grintoso che aveva fatto del Toro la squadra sorpresa del campionato.

Piano, piano partita dopo partita i granata si sono spenti gradatamente e non hanno mai più convinto ne con il gioco ne con i risultati.

Nessuno sa darne una vera spiegazione, ne l’allenatore granata, ne gli stessi giocatori.

L’organico messo a disposizione all’inizio del campionato sembrava davvero competitivo (lo hanno asserito tanti tecnici e ex giocatori granata , tra cui anche il grande Aldo Agroppi, che sappiamo bene quanto sia impietoso se c’è da dire qualcosa che non va) ed invece si è rivelato debole per certe ambizioni europee che si erano venute a creare dopo le prime settimane di campionato.

Salviamo il salvabile, direbbe Edoardo Bennato! Ed allora contro l’Atalanta che i granata salvino l’orgoglio di vestire la maglia granata riconquistando i tifosi con una vittoria, anche perché dopo questa partita le altre due successive saranno contro squadre relativamente abbordabili ( Empoli e Pescara). Dico relativamente perché anche contro i felsinei la partita sarebbe stata abbordabile e poi sappiamo com’è finita.

Ci vuole un Toro alla riscossa ! Già perché la carica deve essere di tutti gli undici che scenderanno in campo, quella carica che il pubblico granata e le due curve danno sempre in ogni partita. Anche quando il Toro si spegne i tifosi continuano ad ardere minuto dopo minuto con passione verso chi indossa la maglia granata.

Rientra Belotti ed è un dato positivo, senza di lui questo Toro è incapace di segnare ed è stato constatato ampiamente. Il calciomercato, speranza di Sinisa, non ha portato quel valore aggiunto sperato dall’allenatore granata. Iturbe e Carlao due scommesse per adesso perse, soprattutto il primo che ha doti tecniche innegabili e parso impreparato al campo di battaglia. A ciò si aggiungano le delusioni di acquisti estivi: Ljajic fra tutti.

Proprio dal giocatore serbo il Toro deve ripartire. Il ragazzo è forte ma deve dimostrarlo anche con la maglia del Toro.

La partita ovviamente è difficile. L’Atalanta gioca un bel calcio, aggressivo e soprattutto vivace. I suoi giocatori in campo sono un moto perpetuo, non stano mai fermi e sanno muoversi senza palla.

Questo però non deve far spaventare i granata che hanno a livello di qualità tecniche superiorità innegabili rispetto agli avversari di oggi. Con coraggio e volontà e con la grinta si può arrivare ovunque, quindi caro Toro scatenati e ‘ammazza’ il tuo avversario!