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Toro, contro la Roma la battaglia del riscatto

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Al di là di chi andrà in campo contro la Roma dovranno tutti, senza via di scampo, battagliare per riscattare le prove scialbe e opache  offerte contro il Napoli e contro il Livorno. Se contro il Napoli qualche alibi lo si può trovare questo...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Al di là di chi andrà in campo contro la Roma dovranno tutti, senza via di scampo, battagliare per riscattare le prove scialbe e opache  offerte contro il Napoli e contro il Livorno. Se contro il Napoli qualche alibi lo si può trovare questo non si può dire rispetto alla partita disputata contro il Livorno.  Infatti contro gli amaranto i granata son sembrati apatici all’inverosimile, senza forze e senza voglia di vincere. Contro la Roma non ci saranno attenuanti ad una prova incolore  perché nonostante tutti concordino sulle difficoltà di incontrare  la squadra più in forma del campionato il Torino deve in casa sua fare il Toro e trascinare il pubblico  in una simbiosi unica squadra –tifosi. La gente granata si aspetta una prova di orgoglio senza paura, una di quelle partite che devono diventare indimenticabili per grinta e furore agonistico ovvero ciò che ha sempre contraddistinto il Toro nella sua storia calcistica. Le troppe finezze non sono di casa granata piuttosto meglio una sana cattiveria sportiva con maglie grondanti di sudore e giocarsi la partita alla morte. E’ inammissibile sentire i giocatori dire che dopo 10 minuti sul 2 a 0 contro il Livorno si son fatti prendere  dalla paura. Paura di che? Di vincere?  Se così fosse  allora  forse sarebbe meglio cambiar mestiere. Se i minatori ogni volta che scendono  a centinaia di metri di profondità del sottosuolo dovessero avere paura (ma ne avrebbero giustificazione) e allentassero la loro attenzione nel lavoro in miniera allora si che il  pericolo di una tragedia incomberebbe  eppure scendono e fanno il loro dovere  e se hanno dei timori li vincono con orgoglio e dignità per il pane che devono guadagnarsi. Questa sera all’Olimpico di Torino i  granata dovranno rispolverare  e tirar fuori proprio  “orgoglio e dignità” verso una maglia e verso tutti i tifosi. Un'altra prestazione superficiale e senza carattere alimenterebbe senza ombra di dubbio una crisi  ( al di là della classifica) e un distacco  che potrebbe sfociare in una protesta indiscussa. Il Toro da che mondo e mondo deve fare il Toro non può essere trasformato in undici ballerine in punta di piedi. Mister Ventura deve cercare di dare e darsi  una scossa vera e propria a se stesso e alla squadra  non si può assistere a ciò che si è visto nelle ultime due partite  dove l’allenatore granata è apparso in panchina sconsolato e  arrendevole  nelle sue espressioni facciali e nei gesti. Così non va bene!  La Roma ha tanti fortissimi giocatori? Benissimo, il Toro ha il suo pubblico, gioca in casa, gioca in 12, deve supplire alla forbice tecnica con superiorità mentale, col cuore e con l’anima bruciando il terreno con corsa e energia. Qui non contano le assenze , chi va in campo veste la maglia del Toro e deve fare il Toro, chi non è capace di indossarla può cercare un'altra casacca. La partita la si può anche perdere ma la si può anche vincere basta crederci. In caso di sconfitta ma con dignità i granata potranno solo uscire tra gli applausi dello stadio , ma gli applausi se li devono meritare.