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CONTROCORRENTE

Toro, contro la Salernitana tanto fumo e poco arrosto

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Controcorrente di Gino Strippoli – Un pareggio scialbo è il risultato giusto per chi non tira mai in porta

Se in una partita di calcio le due squadre che si fronteggiano tirano nello specchio della porta miseramente una volta ciascuna allora non può che derivarne uno scialbo e giustissimo pareggio. Ovviamente quello che non va è il punticino rimediato dal Torino contro l’ultima in classifica, la Salernitana. Se poi pensiamo che il primo tiro in porta dei padroni di casa è arrivato solamente al 67’ allora c’è qualcosa che non funziona nel gioco di Juric. Si è vista tanta buona volontà da parte di Zapata e compagni ma alla fine ben poca qualità nell’attaccare la porta avversaria.

In effetti non si può dire che il Torino non abbia cercato di vincere la partita, soprattutto nel primo tempo a livello di gioco i granata hanno praticamente invaso il centrocampo avversario ma alla fine è sempre mancata quell’invenzione per mettere nelle condizioni Sanabria e Zapata di andare al tiro.

Se dal canto suo Zapata di è ben battuto con strenui, uno contro uno, portando spesso la squadra a salire, Sanabria ha invece mai toccato palloni giocabili e non è mai riuscito a entrare nel vivo del gioco. Vlasic dopo un ottimo primo tempo, ben supportato a destra da Bellanova inesauribile, si è spento nella ripresa.

Una parata su tiro di Linetty e uno di Dia  hanno esaltato i guantoni di Ochoa e Milinkovic-Savic, poi i due portieri sono stati inoperosi eccezion fatta per delle belle uscite sugli angoli del portiere della Salernitana che più di una volta ha svettato tra un nugolo di avversari deviando la sfera. Questo è il risultato per questa partita, al di là del numero di angoli battuti dal Toro e dalle tre spizzicate di testa che hanno lambito i pali, con Sanabria, Zapata, Masina e Lovato.

Proprio i due nuovi acquisti granata appena entrati hanno mostrato sicurezza e impegno e non era facile entrare a partita in corso con poco più di un allenamento con i compagni di squadra. Quindi una buona nota positiva, così come l’esordio come titolare di Sazonov che dopo un incertezza nel primo minuto di gioco su Tchaouna, ma prontamente sbarrato in angolo, ha mostrato carattere e quella durezza che deve avere un buon centrale.

La Salernitana ha raggiunto il suo obiettivo ovvero non perdere, in attacco si è rivelata squadra  davvero debole così come a centrocampo ma in difesa ha retto ergendo una bella barriera capitanata dall’intramontabile Boateng che nonostante l’età ha dimostrato come si comanda una difesa.

Alla fine il Toro ha toppato la prima  partita delle tre (le altre saranno contro il Sassuolo e contro il Lecce) che doveva vincere per ambire a qualcosa di più del 10° posto. Adesso la trasferta a Reggio Emilia sarà probabilmente l’ultima occasione per dare uno sprint in più  in classifica. Vincere contro il Sassuolo vorrebbe poi dire affrontare Lazio e  il Lecce con un altro piglio.

I problemi di questo Toro rimangono sempre gli stessi: la sterilità in attacco dovuta a mancanza di giocatore che sappia fare la differenza a centrocampo e che dia il là alle punte.


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