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Toro, contro l’Inter la sfida più difficile per credere nell’Europa

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L’editoriale di Gino Strippoli / Dopo la sconfitta contro la Roma i granata devono reagire per evitare il crollo

Oggi la sfida dei granata di Walter Mazzarri contro l’Inter è di quelle che ti diranno alla fine dei 90 minuti se sei ancora dentro o sei fuori dalla portata europea. Al di là che manca tutto un girone di ritorno da giocare, un eventuale sconfitta contro la squadra nerazzurra dopo quella patita contro la Roma e quella contro la Fiorentina, potrebbe far crollare definitivamente le motivazioni ai giocatori granata. Tre sconfitte di seguito non si possono digerire in fretta e si ripercuoterebbero sicuramente nel prosieguo della stagione, anche nel rapporto con i tifosi stufi di prendere ‘botte’ da tutti.

Il mercato langue, all’orizzonte non si intravede nulla che possa migliorare la situazione tecnica

granata che manca di giocatori di fantasia. Il Toro è squadra fisica e dovrebbe essere quindi almeno arcigna e grintosa, cosa che avviene solo in alcuni momenti della partita per poi crollare regolarmente regalando intere mezz’ore alla squadra avversaria. Si sa bene che se una squadra fa solo della potenza fisica la sua arma principale di strada per importanti traguardi ne farà davvero poca. La tecnica che si sposa con la fantasia necessaria per accendere il gioco e la miccia per andare in gol manca a questo Toro. L’andamento delle reti segnate dai granata sono la testimonianza della pochezza del gioco d’attacco. Ma oggi tutti questi problemi dovranno essere rimossi (la soluzione può essere trovata solo a fine campionato) cercando la prestazione con la P maiuscola. Non è impossibile vincere contro l’Inter a patto che la grinta vista in alcune partite esca dai giocatori sin dal primo riscaldamento in campo.

Il recupero di Lukic e Izzo da a Mazzarri due pedine in più per rimettere in quadro il Toro e con Baselli, quasi recuperato, andrà sicuramente in panchina, la mediana potrebbe essere formata da Ansaldi a destra, Rincon al centro e a sinistra Lukic, con sulle fasce Ola Aina e De Silvestri. Difficilmente si potrà vedere un Toro a trazione anteriore con Falque, Belotti e Zaza, anche se la partita contro la Roma ha dimostrato che i tre possono funzionare e bene per creare pericoli agli avversari, soprattutto dando a Belotti la possibilità di non rimanere isolato in avanti. La spavalderia del Sassuolo con cui si è presentato in campo a S. Siro contro l’Inter e per come è stato messo in campo da De Zerbi, con praticamente 4 giocatori offensivi, è li a testimoniare che osare non è una blasfemia calcistica anzi spesso porta ottimi risultati. Ecco perché l’ipotesi di giocarsi la carta di un centrocampo a quattro con Falque appena dietro Zaza e Belotti non è ipotesi da scartare e magari il buon Mazzarri potrebbe decidere in proposito. Ecco che in questo caso il centrocampo granata potrebbe essere formato da sinistra verso destra da Ola Aina, Ansaldi, Rincon e Lukic. Vedremo, comunque sia la partita è decisamente importante.

Ad oggi il Toro dista dal sesto posto in classifica di soli 5 punti , che non è una distanza abissale ma potrebbe diventarlo in caso di altra sconfitta che avrebbe conseguenze devastanti anche dal punto di vista psicologico. I ragazzi granata devono dar battaglia e dare zero spazi di manovra ai nerazzurri, togliendo l’ossigeno e rendendoli inoffensivi con tanta corsa in campo e un pressing che dovrà essere impietoso. Questo perché al cospetto di giocatori come Icardi, Perisic, Brozovic, Vecino, Politano e Martinez se non giochi duro, dal punto di vista agonistico, le possibilità di uscire con le ossa rotte ci sono tutte.