Questo pomeriggio torna il campionato, questo pomeriggio torna il Toro all'Olimpico. E contro l'Udinese, i granata devono fare quanto possibile per vincere. La Maratona merita di esultare e festeggiare una vittoria, la prima tra le mura amiche. Dopo la sconfitta, meritata, contro il Napoli, Ventura e i suoi devono rialzare la testa, come spesso han dimostrato di saper fare in passato: quando ad un brutto tonfo seguiva un grande risultato.
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Toro: contro l’Udinese, una vittoria necessaria
I tre punti in palio contro l'Udinese contano, e non poco, in ottica classifica, una vittoria infatti permetterebbe ai granata di restare agganciati al treno che porta alla parte sinistra della del tabellone e al contempo eviterebbe all'undici di Ventura di non essere risucchiati nella parte bassa.
Tre punti contro i friulani, poi, darebbero maggior serenità sotto il profilo mentale, in vista della gara di Europa League contro l'Helsinki, sfida nella quale i granata cercheranno di tirare la volata verso il passaggio del turno.
Vittoria necessaria, vietata la sconfitta. Perché perdere contro l'Udinese vorrebbe dire tornare indietro, anziché andare avanti. Perdendo ulteriore tempo e rischiando di finire in un vortice negativo.
Non sarà una partita semplice - per il Toro certe gare, quasi, non esistono -, quel che comunque devono cercare i ragazzi di Ventura è la prestazione a tutto campo, come è successo contro l'Inter. E se c'é la prestazione, con il giusto apporto di cinismo, arriveranno i gol e i punti. Quagliarella dovrà essere servito a dovere, mentre Amauri dovrà essere bravo a punire gli avversari alla prima occasione. Il brasiliano deve sbloccarsi, per sè stesso e per il bene del Toro.
La retroguardia granata, senza capitan Glik, ritrova l'esperienza di Bovo che potrà dare il proprio contributo, anche e soprattutto quando la squadra avrà bisogno di alleggerire la pressione. Vives, invece, é pronto a tagliare il traguardo delle 100 presenze in granata, sperando - come capitò a Glik contro il Cagliari - di riuscire in una prestazione di primissimo livello. Magari, con tanto di gol: proprio come avvenne per il capitano.
L'estro di Peres e di Sanchez Mino dovrà infine assicurare quell'imprevedibilità, unita alla qualità, fondamentale per spiazzare l'avversario. Questo, tornato a sognare in grande sotto la guida di Stramaccioni, ma pur sempre legato a doppio filo alla figura di Guidolin. I friulani ad ogni modo hanno dimostrato di essere una squadra tosta, ben allenata e competitiva. Grazie soprattutto all'eterno Di Natale e al perfetto inserimento delle nuove pedine come Thereau e Guilherme.
Non sarà facile, abbiamo detto. Il Toro dovrà entrare in campo con la mentalità vincente e soprattutto con la bava alla bocca, "mordendo" le caviglie degli avversari e sfoderando quella grinta che si è spesso vista lo scorso anno. La concentrazione dovrà essere altissima e gli errori dovranno rasentare lo zero assoluto. Per un Toro vuole vincere, per un Toro che vuole rialzare subito la testa, per tornare alla carica.
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