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Toro, cos’è questa crisi?

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Dopo la partita e la sconfitta patita dal Torino contro il Milan  per i vertici granata c’è sempre la prestazione da guardare. Questo è quanto ha affermato Salvatore Sullo, vice di Ventura. La parola ‘crisi’...

Dopo la partita e la sconfitta patita dal Torino contro il Milan  per i vertici granata c’è sempre la prestazione da guardare. Questo è quanto ha affermato Salvatore Sullo, vice di Ventura. La parola ‘crisi’ non esiste! E’ chiaro che mettendosi nei panni di chi guida il Toro in campo non possiamo che comprenderne la logica: se anche gli allenatori dovessero parlare di ‘crisi granata’ possiamo immaginare i contraccolpi psicologici che potrebbero avere i giocatori più giovani, ma questa crisi c’è , eccome se c’è! Al di là degli aspetti tecnici legati alla sconfitta contro il Milan, sui quali per una volta sorvoliamo, tutti sappiamo che da luglio questo Toro ha la necessità di avere due giocatori con caratteristiche ben precise (almeno un regista  e un centravanti brevilineo ma potente) che non sono arrivati. La Società granata, in primis il presidente Cairo, deve dotarsi sin da subito, appena la saracinesca del mercato si aprirà, di giocatori forti, che servano davvero senza risparmiarsi negli euro.   Le difficoltà di questo Toro in crisi, e noi lo diciamo che è crisi vera, è, oltre all’inesperienza da neopromossa, la difficoltà di fare i risultati. Per rimanere in serie A non bastano le buone prestazioni, serve  a gonfiare la rete e fare punti per non entrare troppo presto in un tunnel da cui poi diventa difficile uscire. Le prossime due partite, contro il Genoa  e il Chievo, saranno decisive per il cammino del Toro, Dovessero arrivare due vittorie o una vittoria e un pareggio la situazione si rasserenerebbe momentaneamente, ciò non vuol dire non intervenire a gennaio, anzi. Occorrono acquisti mirati, ma sul serio!   In passato abbiamo assistito spesso a mercati deficitarii, inutile prendere il Gasbarroni di turno, con tutto il rispetto per l’ex giocatore granata che arrivò ‘rotto’ al Toro. Inutile prendere giovani in prestito dal bel futuro come l’interista Livaja che verrebbe risucchiato nel vortice della crisi. Occorrono giocatori ‘forti’  capaci di trascinare questa squadra che manca di veri leader.   Non siamo noi che dobbiamo individuare i calciatori, nomi se ne fanno tanti e spesso a sproposito. Mister Ventura sa di cosa ha bisogno per risalire la china e dare respiro al campionato granata, a patto che non ‘toppi’ come per certi versi ha fatto con gli acquisti di Meggiorini, ormai inviso alla piazza torinese come fu anche a Novara, e Cerci. L’ex fiorentino ancora una volta è andato incontro ad una prestazione incolore, svogliata, senza nerbo. In 16 partite di campionato si è espresso bene solo contro il Pescara, con l’Atalanta e con la Fiorentina: davvero troppo poco per uno che doveva fare la differenza. Indubbie le sue qualità tecniche ma quelle caratteriali, e parlo di ciò che uno mette in campo, lasciano per adesso a desiderare. Speriamo in un suo risveglio, ma davvero sin qui ha fatto pochissimo.    Ieri c’è stato il tonfo di Gillet. Può capitare una giornata balorda per qualsiasi portiere ma che sia una sola. Quel pallone che in presa non viene trattenuto, sul quarto gol, si è visto più volte già nel derby, occhio Jean Francois!   Se si deve giustamente rispettare il parere dei responsabili tecnici quando parlano di buone prestazioni e non di crisi. È innegabile, però, che a fronte  dei 13 gol subiti (compreso Siena) e solo 4 gol fatti in sole 5 partite, vi sia comunque una “Crisi” di risultati. E alla fine sono i risultati che contano! Se la linea di  difesa era un bunker adesso è un ‘colabrodo’ nonostante ai difensori si possano fare poche critiche. Ad oggi l’unica cosa funzionante è la mediana granata che ha trovato comunque un assetto importante nel duo Basha e Gazzi, encomiabili fino allo stremo. Ma possono sempre trovarsi a combattere contro 4 o 5 avversari? Un aiuto importante lo ricevono da Santana ma è troppo poco e la squadra appare troppo sbilanciata in avanti. Se si vuole giocare con questo credo gli interpreti devono essere altri con caratteristiche tecniche e caratteriali adatte, se i giocatori sono invece questi allora meglio mettere qualche pallone  in area in più alla ricerca di qualche spizzicata o di qualche testata!  Di certo non è il momento di contestare il Toro, anzi, in questi momenti bisogna star più vicini alla squadra. Le prossime partite sono delicatissime, però a Cairo si chiede di intervenire presto per rinforzare un organico che ha mostrato tutte le sue lacune tecniche di cui tutti siamo a conoscenza da fine luglio.    Gino Strippoli (foto M.Dreosti)