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Sono passati quasi cinque anni da quel 26 febbraio 2015. Una data difficile da dimenticare per molti tifosi del Torino: quella dell'impresa dei granata di Giampiero Ventura, capaci di espugnare il San Mamés - casa dell'Athletic - ai sedicesimi di finale dell'edizione 2014/2015 dell'Europa League. Un Torino che partì da outsider, ma che finì per entusiasmare i tifosi in quella che doveva essere - nell'immaginario collettivo - l'inizio di un ciclo di crescita.
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PRESENTE - A distanza di cinque anni però, i dati dicono che il Torino non è stato in grado di dare continuità a quel exploit europeo che contribuì a riportare entusiasmo in città. Dal 2014/2015 in poi, infatti, i numeri parlano di tre 9° posti, un 13° posto e il 7° posto dello scorso anno. Un piazzamento a suo modo storico, visto che il Torino raccolse il record di punti assoluto della sua storia: 63. Ma che non bastò ugualmente alla squadra di Mazzarri per accedere sul campo ai gironi della successiva Europa League. I granata, come già accaduto nel 2013/2014, grazie alla penalizzazione del Milan riuscirono ugualmente ad arrivare alla fase preliminare; salvo poi essere eliminati ad un passo dai gironi dal Wolverhampton. E proprio da quel 29 agosto è cominciato il declino del Torino.
PROGETTO - Un Torino che aveva cominciato la stagione con due vittorie in due partite in Serie A contro Sassuolo e Atalanta, ma che con il passare delle giornate si è dimostrato sempre più fragile e vulnerabile. Un declino che ha segnato il suo punto più basso il 25 gennaio 2020, con la sconfitta casalinga contro l'Atalanta per 0-7: la peggior sconfitta casalinga della storia del Torino. Poi la deriva del progetto Mazzarri, l'arrivo di Longo e le cinque sconfitte consecutive in Serie A che hanno trascinato Belotti e compagni fino al 14° posto in classifica; a sole 5 lunghezze dalla terz'ultima. Una situazione che ha fatto emergere il malcontento dei tifosi nei confronti della società, e un'aria di tensione che mai si era vista da Bilbao ad oggi. E, a distanza di cinque anni, una cosa sembra essere certa: il Torino non è ancora diventato grande e l'impresa del San Mamés non è mai stata così lontana.
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