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Toro: sui calci piazzati il saldo è negativo. Nonostante il piede di Verdi

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
Il tema / Il Torino ha incassato più reti di quelle segnate su calcio da fermo. I granata possono e devono fare di più sugli angoli e sulle punizioni: hanno centimetri e qualità

Le palle inattive a favore del Torino hanno un aspetto molto positivo: il piede di Simone Verdi. Le prestazioni dell'ex Bologna e Napoli si possono discutere, ma le sue capacità balistiche sono indubbie. I calci d'angolo e i calci di punizione sono quasi sempre ben battuti e mettono in difficoltà gli avversari. Sono traiettorie tese con la giusta potenza e la giusta precisione. Certo, il discorso proposto potrebbe apparire impopolare per quanto visto nell'ultima uscita granata contro il Crotone: in quel match, in effetti, Verdi non ha inciso come altre volte da fermo e anche per questo il Torino ha faticato a rendersi pericoloso dalle parti di Cordaz. In linea generale, comunque, Verdi è un fattore in più per la squadra di Marco Giampaolo in sede di battuta di corner e punizioni verso l'area di rigore.

TRENINO E PIEDINO - Fatta questa premessa, bisogna aggiungere che il Torino nell'area di rigore avversaria in molte circostanze propone sugli sviluppi di calcio d'angolo l'ormai celeberrimo "trenino". Gli avanti granata si concentrano tutti in una ristretta porzione dell'area e poi nel momento in cui parte la palla si distribuiscono sul primo e sul secondo palo. Fin qui, tuttavia, in campionato è nato soltanto un gol dagli sviluppi di calcio piazzato contro i quattro di Cagliari e Benevento che comandano la speciale graduatoria. Si tratta della rete messa a segno contro la Lazio da Gleison Bremer per il momentaneo 1 a 1. A conferma di quanto detto, in quel caso Verdi calciò bene dalla bandierina e i due centrali difensivi granata (Lyanco e appunto Bremer) misero nel sacco la difesa a zona della Lazio grazie ad un buon movimento ad incrociare. Chiaro che un gol su 28 corner in Serie A fin qui battuti è un po' pochino, ma per centimetri degli avanti, qualità di chi calcia e capacità di occupare l'area di rigore i calci piazzati potrebbero e dovranno necessariamente diventare nelle prossime settimane un'arma importante per il Torino, soprattutto per sentirsi sotto porta meno dipendente dal solo Andrea Belotti.

DIFFICOLTA' DIFENSIVE - La difesa a zona del Torino in fase difensiva sui calci piazzati, invece, non ha prodotto dei risultati eccezionali. In generale, la retroguardia granata è stata tutt'altro che granitica in questo avvio di campionato e anche sui calci piazzati sono emersi più problemi. Sono già stati incassati tre gol da questo tipo di situazione (uno dei quali, però, riguarda la punizione diretta di Milinkovic-Savic in Torino-Lazio). Peggio in Serie A hanno fatto soltanto lo Spezia e il Parma con quattro. Il Torino difende 100% a zona sui corner a sfavore. Un uomo sul palo, uno sul vertice dell'area piccola, tra i 5 e i 6 uomini in linea al limite della linea dell'area piccola e un paio disposti nel cuore dell'area senza però una marcatura a uomo. Il Torino si rintana completamente nella propria area in caso di calcio d'angolo a sfavore (non sempre ciò accade, alcuni tecnici preferiscono lasciare in avanti uno o due elementi per affollare meno l'area, costringendo gli avversari a fermare più giocatori fuori dall'area). Il quadro della situazione, dunque, lascia enormi margini di miglioramento: il saldo tra reti incassate e reti realizzate sugli sviluppi di calcio piazzato è fin qui negativo e bisognerà necessariamente riequilibrarlo, anche perché nel calcio moderno le palle da fermo fanno la differenza e si possono allenare in maniera costante e quasi maniacale, partendo dal presupposto che non tutti in Serie A hanno sul punto di battuta Verdi e un difensore goleador come Bremer.