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Toro, dal Debrecen alla Spal: a Ferrara per archiviare una stagione storta

Nicolò Muggianu

Toro News / Un anno fa la vittoria al Moccagata apriva una stagione colma di speranze. Oggi però il Torino deve vincere contro la Spal per conquistare la salvezza

Dal Moccagatta al Paolo Mazza: così in un anno si è completamente stravolta la stagione del Torino. Era il 25 luglio 2019 quando la squadra, allora allenata da Walter Mazzarri, si affacciava al primo turno di preliminari di Europa League con tante speranze e grande ottimismo verso il proseguo della stagione. Ad Alessandria finì con un netto 3-0 in favore del Toro, che bastò per liquidare la pratica Debrecen già nel match d'andata (al ritorno finì 1-4 ndr).

L'AVVIO - Poi il proseguo della cavalcata europea di Belotti e compagni, terminato bruscamente nel doppio spareggio contro il Wolverhampton. Un sogno tramontato probabilmente troppo in fretta per Belotti e compagni che, nonostante la comprensibile delusione, si erano ripresentati alla Serie A dopo pochi giorni con una vittoria convincente in casa dell'Atalanta. Una vittoria che aveva fatto respirare un'aria positiva e che aveva convinto molti della possibilità di ripetere il campionato da 63 punti di un anno prima. Ma è dalla gara successiva che sono iniziati i veri problemi per il Torino di Mazzarri, che in caso di vittoria contro il Lecce sarebbe stato addirittura primo in classifica per una notte. Il 2-1 in favore dei salentini - e il successivo 1-0 in casa della Sampdoria - fece però aprire gli occhi nei confronti di una squadra che, nonostante la grande qualità, aveva ancora evidenti limiti caratteriali e di organico.

DERIVA - Un primo campanello d'allarme che, sommato ai tanti alti e bassi del girone d'andata, aveva comunque permesso ai ragazzi di Mazzarri di arrivare al giro di boa con 27 punti; gli stessi di un anno prima. Poi l'improvviso tracollo, culminato con lo 0-7 inflitto dall'Atalanta (il passivo casalingo più ampio della storia del Torino) ed il successivo 4-0 in casa del Lecce. Due sconfitte pesanti, che portarono alle dimissioni di Walter Mazzarri e il successivo arrivo in panchina di Moreno Longo; con il tecnico ex Frosinone che trovò una squadra spaccata, con tanti difetti e fratture interne, tanto da non sembrare nemmeno lontana parente di quella capace di conquistare 36 nel girone di ritorno 2018/2019.

OGGI - Per questo, viste le premesse, oggi a distanza di 365 giorni da quella prima partita della stagione si fa fatica anche solo a credere che il Torino possa essere lì a giocarsi la permanenza in Serie A a tre giornate dalla fine. Sono tante le domande da porsi, ma prima per Belotti e compagni c'è da centrare il nuovo traguardo della stagione: quella salvezza che, vincendo a Ferrara contro la Spal, potrebbe diventare virtuale se non addirittura matematica. Occorre vincere dunque e occorre farlo nel miglior modo possibile, per archiviare definitivamente una stagione cominciata con grandi ambizioni ma andata miseramente alla deriva nel corso del 2020.