IL TEMA

Toro, dal rilancio di Ricci a quello di Zapata: i motivi per passare al 3-5-2

Piero Coletta

In questo inizio di stagione molto altalenante del Torino un altro giocatore da ritrovare è Samuele Ricci. Il centrocampista sembra spaesato, non riesce a prendersi la squadra sulle spalle. Poca geometria, scarsa lucidità e molti errori tecnici. Una cosa che da un giocatore con le sue qualità non è facile da accettare. La sensazione è quella di un Samuele Ricci spaesato, che non riesce ad esprimersi al meglio nella posizione di interno del centrocampo a due di Juric e che corre a vuoto. Un passaggio ad una linea di tre interni porterebbe nuova linfa all'ex Empoli. Il centrocampista 2001 si è formato ad Empoli come regista ed è il ruolo nel quale è stato lanciato nel grande calcio. Alessio Dionisi lo ha confermato da metodista di una mediana a nella stagione successiva, così come Andreazzoli fino al gennaio 2022. Il comun denominatore  è sempre stato l'impiego nel ruolo di regista, mentre Juric al Toro ha tentato di trasformare il giocatore in un mediano box-to-box. Arretrarlo come vertice basso di una linea a tre non sarebbe una brutta idea, porterebbe maggior ordine e fluidità nella manovra del Torino e darebbe modo al giocatore di ritrovare i suoi riferimenti originari. "Restano fuori però giocatori come Vlasic e Radonjic" potrebbe dire qualcuno. Non per forza deve essere proprio così, visto che il centrocampo a cinque permetterebbe l'utilizzo di uno di loro anche in una posizione più avanzata, una sorta di variante impazzita, da mezzala o da seconda punta.

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