Quello tra prime squadre e canterani nel nostro movimento è un tema assai delicato e che tocca anche un argomento culturale assai radicato nel nostro paese. L’Italia infatti è un paese che mostra una cronica diffidenza nei giovani, una questione che a sua volta affonda le sue unghie anche nel settore sportivo, soprattutto calcistico. Non c’è da stupirsi dunque se il CIES, l’osservatore calcistico, in una delle sue ultime ricerche ha ribadito la poca fiducia del nostro movimento nei confronti del settore giovanile. Andiamo con ordine però.
IL TEMA
Toro decimo in Serie A per utilizzo del vivaio. Ma il trend sta cambiando?
L’Atalanta è la squadra italiana più “produttiva”
—Nella top 20 redatta dal CIES è subito facile notare il dominio di club esteri. Ben dieci squadre spagnole sono presenti in classifica. Successivamente seguono Ligue 1 (quattro squadre), Premier League (3 squadre), Bundesliga (2 squadre) e infine Serie A. Ma solo una squadra è presente in questa classifica ed è proprio all’ultimo posto di questa top venti. Parliamo dell’Atalanta, che in questa stagione ha schierato 4 giocatori del proprio vivaio.
Il Torino negli ultimi anni ha mostrato miglioramenti
—Il club piemontese è il decimo in Serie A per minutaggio concesso ai propri canterani, anche se c’è un solo giocatore titolare. Parliamo di Alessandro Buongiorno, il risultato più cristallino in termini di Primavera degli ultimi anni del Torino. Prima di lui c’è stato Wilfried Singo, ceduto poi al Monaco per 10 milioni, ma che fino all’anno scorso era tra i giocatori più usati. Ora sta trovando spazio anche Gineitis, che non è prodotto del vivaio, ma anche lui è passato dalla Primavera. Non bisogna dimenticare Luca Gemello. Il saviglianese classe 2000 ha già esordito in prima squadra nella stagione 21/22 e ora è il secondo di Vanja Milinkovic-Savic. È evidente come il settore giovanile sia tornato a fornire giocatori per la prima squadra dopo un periodo complicato. I buoni risultati della Primavera raccolti tra il 2016 e il 2018 (campionato, Coppa Italia e due Supercoppe), non sono stati accompagnati a dovere dalla nascita di elementi validi per la prima squadra. Con Singo prima e ora con Buongiorno, Gemello e Gineitis sembra essersi invertita la tendenza.
La seconda squadra per alzare l’asticella
—Non è un caso se negli ultimi anni nel nostro movimento si è iniziato a parlare di “seconde squade” e che ora vedono Juventus e Atalanta “condottiere” del progetto. Ora sono diverse le squadre che stanno lavorando al progetto e tra queste c’è il Torino. Qualche mese fa il presidente del Torino Urbano Cairo, durante la Milano Football Week, si era espresso così: “Ci stiamo pensando. Si tratta di un’opportunità interessante. Per farlo bisogna avere delle strutture, stadio e campi che adesso non abbiamo. Ma che potremmo avere la prossima stagione”. La seconda squadra garantirebbe una tappa intermedia per il salto definitivo in prima squadra, perché permetterebbe ai giovani di confrontarsi con avversari di altra caratura. Un percorso che richiederà tempo, non meno di cinque anni, prima di poterne vedere i frutti.
Dellavalle e Ciammaglichella potrebbero essere i prossimi
—L’ultima ventata sopracitata di canterani lascia dunque ben sperare per il futuro. Le possibilità sono infinte, sia dal punto di vista remunerativo (Singo), che dal punto di vista di appartenenza e valori (Buongiorno). Intanto però nel Torino di Giuseppe Scurto ci sono già due elementi che potrebbero avere la loro parte in prima squadra. Il primo è Alessandro Dellavalle, che potrebbe ripercorrere il percorso di Alessandro Buongiorno. Tra i più positivi in questa stagione, è il difensore che ha segnato di più in Primavera 1 (4 gol e 3 assist). Il secondo è Aaron Ciammaglichella, già visionato da Juric nel ritiro di Pinzolo e inserito dal The Guardian nella lista dei 60 giocatori del 2005 più promettenti del panorama calcistico.
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