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La vittoria del Napoli contro il Torino è stato un autentico furto in piena regola avvenuto grazie alla complicità di Daniele Doveri, arbitro incapace con i suoi collaboratori di vedere e fischiare un fallo nettissimo di Higuain su Glik. Non un fallo di gioco qualunque ma quello che ha decretato di fatto la sconfitta del Toro.
Gli azzurri di Benitez non hanno meritato la vittoria. Contro i granata di ieri sono sempre stati in difficoltà e mister Ventura ha comunque vinto per la strategia con cui ha schierato la squadra e per la prestazione dei suoi giocatori. A parte Barreto che sembra ormai un giocatore irriconoscibile, con poca voglia agonistica, tutti si sono espressi al meglio delle loro possibilità. La mossa di schierare Maksimovic a destra e Darmian a sinistra ha funzionato bene malgrado 'Mak' non abbia nelle sue caratteristiche lo sprint giusto per scavallare come deve fare un esterno . Un esperimento voluto dal mister ma occasionale visto che , come ha spiegato Ventura , Vesovic non ha giocato solo perché in settimana era andato in fibrillazione ed era troppo carico di tensione, ma il futuro è di certo suo.
La difesa è stata impeccabile sin dall'inizio annullando sia Higuain, sia Mertens, sia Callejon con Hamisk sempre ben marcato. Padelli è sempre stato attento esaltandosi un paio di volte sui tiri napoletani con interventi da super portiere. Il centrocampo ha retto bene e ha preso ben presto le misure sui napoletani concedendo davvero poco o nulla. Toro che ad un certo punto della partita sembrava il padrone del centrocampo con Kurtic che, nonostante i molti errori di imprecisione sui passaggi e sui tiri in porta, ha fatto molto movimento concedendo poco agli avversari mentre Tachtsidis alla sua prima da regista di centrocampo ha cercato di dare ordine cercando verticalizzazioni, non sempre riuscite, poi El Kaddouri che ha mostrato alcune belle giocate in avanti ma anche tanto lavoro oscuro tra difesa e centrocampo. Ecco nono stante alcune lacune dovute anche all'inesperienza che aveva il centrocampo ieri il Toro ha tenuto il pallino del gioco in mano con il Napoli sempre in difficoltà. Ogni qualvolta i granata andavano in pressing il Napoli o perdeva palla nei contrasti o effettuava passaggi fuori misura.
Se proprio si deve cercare il perché il Toro non ha trovato la vittoria ieri, giocando per altro bene, si deve puntare il dito dalla trequarti di campo in su. Infatti in fase di attacco i granata hanno creato davvero molte occasioni da gol , almeno otto, attraverso ripartenze con situazioni di vantaggio numerico ( tre contro due e quattro contro tre) eppure è andato tutto in fumo per l'ultimo passaggio impreciso o per misura o per scelta di giocata. Poi ci sta anche la sfortuna con i legni di Reina che ancora vibrano per le cannonate di Bovo e Meggiorini. Ma ci sta anche che Ciro Immobile dopo una ripartenza fantastica di Kurtic grazi il Napoli tirando oltre la traversa una palla facile facile. Il ragazzo ha carattere e si rifarà presto. Però ieri si è perso anche per questo! Se non segni e non sfrutti le occasioni che ti si presentano gli altri ti puniscono in un modo o nell'altro.
E' indubbio che la prestazione del Toro sia stata buona , dimostrando una maturità sempre più continua ed è un peccato vedere che questa crescita subisca questi stop immeritati per gli errori arbitrali. La partita di oggi ha dimostrato che il Toro è un bel gruppo e che merita sempre di essere sostenuto. Bellissimo l'applauso generale di tutto lo stadio alla prestazione battagliera di Meggiorini. Spiace dire ancora una volta che Barreto è sembrato un pesce fuor d'acqua nell'acquario granata.
Alla fine i tifosi granata hanno applaudito la squadra com'era giusto facendo invece uscire la squadra di Benitez al grido imperioso di ladri, ladri, ladri. Al di là di ciò l'arbitraggio è stato ancora una volta indecoroso e non soltanto nell'occasione del gol napoletano.
Il Toro da questo punto di vista ha davvero incamerato molti crediti che rispecchiano i dieci , dodici punti che mancano a questa squadra. Non sempre la classifica da la vera dimensione di crescita e di ciò che ha prodotto una compagine e questo Toro oggi comunque vale i 46 48 punti in classifica.
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