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Toro: difesa colabrodo, è allarme rosso!

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Anche a Firenze i granata hanno dimostrato i soliti limiti difensivi dettati da un reparto che fa acqua da tutte le parti anche perché poco aiutato dal centrocampo. Se una volta la linea difensiva granata era arrivata ad essere la terza...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Anche a Firenze i granata hanno dimostrato i soliti limiti difensivi dettati da un reparto che fa acqua da tutte le parti anche perché poco aiutato dal centrocampo. Se una volta la linea difensiva granata era arrivata ad essere la terza migliore del campionato oggi è una delle peggiori dell’intera serie A. Eppure gli interpreti son sempre gli stessi , con l’unica eccezione di Ogbonna che nel momento top della difesa granata era fuori per infortunio  ben sostituito da Guillermo Rodriguez. Può essere solo questa la causa del tracollo difensivo  di Ventura?  Di certo il centrale cresciuto nel vivaio granata fatica a entrare  in una condizione accettabile, spesso appare smarrito, incapace di leggere le azioni avversarie, mai bravo negli anticipi e insicuro quando deve impostare l’azione. Non è più un valore aggiunto. Ma non può essere solo questa la spiegazione di questa debacle. Ad esempio contro la Fiorentina  il Toro non ha perso la partita con il gol di Romulo ma è uscito sconfitto dal Franchi grazie ai tre gol presi in 30 minuti nel primo tempo. Un Toro che per i primi 45 minuti era rappresentato  al Franchi di Firenze solo dai tifosi mentre in campo vigeva il detto: Toro, chi l’ha visto? Chi giocava sul terreno di gioco? Una sola squadra, la Fiorentina mentre i granata di Ventura erano completamente assenti , incapaci anche solo di una timida reazione per oltre 40 minuti fino al gol della speranza accesa da Santana con una bella ripartenza al 45’ conclusa dopo un paio di dribbling con un passaggio a Barreto  che segnava di precisione. Poi arrivava l’intervallo  con (supponiamo) sicura strigliata del mister Ventura e Toro che rientrava in campo trasformato cavalcando, grazie soprattutto ai due esterni granata Santana e Cerci e le sovrapposizioni di D’Ambrosio e Darmian, una  favolosa e emozionante rimonta, sfiorando persino il gol vittoria,  con un colpo di testa di Bianchi,salvato da una prodezza di Viviano e successivamente  con una ripartenza bruciante di Cerci il “Magnifico” che dopo aver  appoggiato un pallone verso Bianchi ha visto sfumare il suo assist sullo stinco di un difensore viola. Davvero peccato! Ma il peccato più grosso di questo Toro è stato il primo tempo, mai brutto come contro la Fiorentina in tutto l’arco della stagione.  Sconfitta che brucia ancor di più vista la reazione granata nel secondo tempo. Ma allora bisognerebbe chiedersi il perché di questo primo tempo giocato in amnesia completa. Perché il Toro è solo bravo quando deve cercare rimonte impossibili? Perché non giocare concentrati sin dal primo minuto?  Si potrebbe anche obiettare che a Firenze  sul 3 a 1 sia stata la Fiorentina che ha giocato con leggerezza e abbia mollato  ma è un obiezione che ci sta fino ad un certo punto, le giocate di Santana e Cerci sono li a dimostrare che le qualità per fare bene  ci sono tutte. Certo è che un conto è approcciarsi ad una partita cercando di impensierire l’avversario ed un altro è concedere  tre gol in trenta minuti. Rimontare è sempre più dispendioso sia a livello di energie fisiche  che mentali, eppure i granata l’hanno fatta e per poco non uscivano dal Franchi illesi. Ma se c’è stato ( supponiamo) bisogno di una strillata  nello spogliatoio per vedere un buon Toro allora è normale chiedersi  se prima della partita non ci sia bisogno di strillare ben bene i ragazzi. E’ chiaro che viene spontaneo pensare che il mister non abbia preparato bene l’approccio mentale ai giocatori per questa partita. Troppi 45 minuti di catalessi granata come son troppe le distrazioni nell’area piccola granata  dove il ‘piccolo ‘ Aquilani è sembrato un Aquila vorace nell’elevarsi di testa e battere a rete con potenza. Che dire del primo gol di Quadrado?  Il colombiano dribblato Santana si è trovato un bel corridoio libero verso l’area giustiziando con un pallonetto beffardo il portiere granata. Inutile l’intervento del numero uno che smanaccerà solo la palla. Si dirà: Gillet era troppo in avanti. Ma lo era giustamente visto che si preparava ad uscire e venire incontro all’attaccante viola visto che Quadrado aveva l’ingresso libero. Chi ha lasciato il corridoio libero?  Non si può essere sempre soddisfatti di presunte rimonte granata anche perché la rimonta si è conclusa in un non nulla ai fini della classifica e il Toro ha sempre bisogno di fare quei tre – quattro punti per salvarsi. L’allarme rosso della difesa colabrodo ha un colpevole in più e si chiama  Darmian non tanto per la prestazione contro i viola , più che dignitosa (il ragazzo è forte) , ma per essersi fatto espellere quando mancava una manciata di minuti alla fine della partita, per di più stupidamente, così salterà il derby e già le paure dei tifosi saranno quelle obbligatorie di vedere il ritorno sulla sinistra  del ‘disastroso’ Masiello. Di altro questa partita ha ancora una volta confermato per il Toro che Barreto non è un bluff tutt’altro mentre Meggiorini , a parte quel passaggio a seguire per Santana nell’occasione del secondo gol granata, è giocatore inconcludente sia a rete che nel gioco per un campionato di serie A. Quando in una partita si segnano sette gol vuol dire che sono evidenti gli errori sia tattici che mentali da entrambe le squadre e di entrambi gli allenatori. Una gara con tanti gol potrà far piacere agli amanti del calcio ma non molto ai tifosi delle due compagini che hanno prima gioito e poi imprecato in un susseguirsi di azioni e reti  che hanno premiato ancora una volta chi ha più qualità.    Gino Strippoli  (foto M.Dreosti)