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Il Toro domani è chiamato ad un'altra prova di forza, ma a Udine ci vorrà un'impresa. O forse no...
"Sfogliando i manuali di storia antica, ci imbatteremo sicuramente in un personaggio, tale Alessandro Magno, che costruì la sua fame di stratega e conquistatore attraverso innumerevoli imprese e spedizioni. Re di Macedonia, regnò su un impero sconfinato. Sfogliando i manuali, questa volta della storia del calcio meno voluminosi ma sempre impegnativi è inevitabile imbattersi nella gesta del Torino, nelle sue vittorie e nelle sue imprese. L'impresa è per definizione un'azione, un'iniziativa di una certa difficoltà ed importanza, ma che si presenta spesso di esito dubbio. Ebbene. Udinese-Torino di domani è certamente una partita difficile, in un campo spesso avverso alle sorti granata. Non inganni la posizione in classifica dei friulani; la qualità media della rosa di Guidolin e infinitivamente superiore a quella del collega Ventura, anche se ad alzare il livello ci pensa Totò di Natale, simbolo di una squadra che da anni rappresenta un modello da seguire, in Italia come all'estero. A proposito: Di Natale ci sarà, a comandare la difesa, supportato da due gioiellini: Pereyra e Bruno Fernandes, frutto del meticoloso lavoro delle centinaia di osservatori a disposizione dei friulani. Dicevamo, quindi. Non un'impresa nel vero senso della parola; piuttosto, una partita che, se vinta, spedirebbe i granata a 22 punti, ben oltre il pronosticabile a inizio stagione. Una vittoria domani sarebbe una formidabile iniezione di fiducia e autostima per una squadra che spesso non ha raccolto quanto seminato, e che meriterebbe sicuramente di più. I processi di crescita, come dice Ventura, sono fatti anche di questi episodi. Domani, non possiamo nasconderci, non sarà facile, ma sognare non è né proibito né soggetto a tassazione. Domani il Toro è pronto a vincere, e a posarsi in testa la corona che spetta solo ai re, quelli che compiono le grandi imprese. Proprio come Alessandro Magno.
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