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Toro, dopo il dominio la tipica beffa granata

Toro, dopo il dominio la tipica beffa granata - immagine 1
Torna l'appuntamento con Controcorrente di Gino Strippoli: "Un gran bel Toro per un pareggio contro il Sassuolo che grida vendetta"
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Un pareggio beffardo che solo al Toro, tipico del Toro, solamente al Toro, può capitare dopo aver dominato in lungo e in largo per 88 minuti la partita contro il Sassuolo. E’ stato davvero un bellissimo Toro, ricco di occasioni (bravo a saperle creare meno a concretizzarle), poi un po' di solita sfortuna con il bolide di Mandragora che si va a stamparsi sul palo e che ancora dopo 24 ore era lì (il palo) che vibrava, e che dire dell’inzuccata di Sanabria con palla in piena traversa? Quindi a parte il gol dopo un azione spettacolare innescata dall’eccellente Brekalo, che va via in velocità al suo avversario per pennellare un bel cross in area per Singo che di testa va a servire un assist al bacio al centravanti granata, sarà ancora un'altra traversa, questa volta di Bremer che va a raccogliere di testa un cross di Vojvoda, a fermare il Toro. Senza contare le infinite occasioni create bene ma finalizzate male dai granata. Davvero un'infinità, frutto di un gioco spettacolare, nulla da dire, per questo il pareggio appare ancora più beffardo.

Da una partita come questa bisogna senza dubbio saper raccogliere non solo quel gol amaro dell’accoppiata Berardi -Raspadori ma soprattutto il dominio totale dei granata che hanno saputo divertire il pubblico con giocate che non si vedevano da anni. Grande merito a Juric che ha plasmato sempre più questi giocatori che sono una vera squadra.

torino-sassuolo

Vedere ad esempio il ribaltamento di fronte che sanno fare i granata trasformando la fase difensiva in fase d’attacco è qualcosa di importante. E’ senza dubbio un Toro d’attacco come tutti i tifosi granata volevano vedere da anni.

Il pressing che vuole Juric sta dando i suoi frutti tant’è che il Sassuolo ci ha capito nulla per quasi tutta la gara. Notare che sul calcio di rinvio del portiere avversario il Toro ha sempre collocato nella metà campo avversaria ben 7 giocatori che coprivano gli spazi marcando a uomo ognuno il proprio e mettendo in difficoltà la partenza di ogni azione avversaria. Questo rappresenta il dominio che vuole Juric, come dire noi siamo i più forti e il campo è nostro!

Non parlerei quest’oggi dei singoli giocatori perché mi son piaciuti tutti o quasi, eh sì perché c’è sempre un quasi da approfondire e che fa riflettere ovvero la prestazione di Milinkovic Savic. Il ragazzo è apparso ancora una volta incerto e insicuro nelle uscite, sembra che non sappia mai cosa deve fare. Due le incertezze: la prima su un pallone che scendeva a candela in area con il portiere granata che sembrava quasi immobilizzato nel guardarlo scendere per poi prenderlo ma con grave ritardo, poi  in occasione del gol, dove sembra pensare ‘esco o non esco’, un tergiversare che ha sicuramente disorientato i suoi compagni di difesa. E’ sicuramente più pronto tra i pali ma in qualsiasi tipo di uscita che deve fare non mostra sicuramente sicurezza. Già nella vittoria contro la Sampdoria si era reso protagonista di uscite a farfalle. Ecco, questo appare oggi l’aspetto più negativo di questo Toro.

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