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Toro, dopo la 7ª sconfitta sei squadra da retrocessione e domenica c’è il Genoa

Toro, dopo la 7ª sconfitta sei squadra da retrocessione e domenica c’è il Genoa - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli – Il Napoli vince facilmente con un Toro mai in partita e senza grinta
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Sicuramente era una partita di elevata difficoltà contro il Napoli e se d'altronde il Toro aveva faticato la scorsa settimana contro il Monza per vincere un pareggio non ci si poteva aspettare che una sconfitta contro la capolista. Anche se la vittoria appare risicata dal risultato di un solo gol la realtà cita che il Napoli ha vinto facilmente perché ha una valenza tecnica importante, un gioco ordinato e organizzato  ed in più ha dei campioni che sanno cosa fare della palla, anche se molto spreconi in molti casi. In più ai gol buttati al vento i partenopei si sono trovati un Milinkovic Savic che sta diventando sempre il migliore in campo. Tre sue grandi parate su Lukaku (due volte) e su Simeone nei minuti finali hanno attenuato la sconfitta e la goleada. Non che serva poi molto visto che comunque il Torino si è fatto raggiungere in classifica dal Parma e il Genoa e Cagliari sono sotto solo di un punto. Quindi squadre allineate a lottare per non retrocedere proprio come il Toro.

La prestazione dei granata contro il Napoli è stata quella di sempre senza una direzione precisa, senza organizzazione, con impostazioni da dietro fatte da Masina o Coco e questo è davvero imbarazzante tanto quanto quello che combinano in campo. Ma non bisogna farne una colpa ai due ma a chi li ha voluti perché a conti fatti in 14 giornate di campionato  non potevano essere loro, con le loro scarse qualità, a dare il via alle manovre di gioco. Senza pensare poi  troppo al sistema difensivo granata dove insieme ai due citati si trova Walukiewicz, altro difensore azzeccatissimo, che dalla sua parte insieme al suo compare Pedersen hanno sofferto le pene dell’inferno sulle finte e contro finte di Kvaratskelia, con ammonizioni per entrambi.

Nel coinvolgimento generale si è trovato anche il buon Ricci che non sa più che pesci prendere a centrocampo. Il ragazzo appare disorientato e sia Linetty che il giovane Gineitis hanno cercato di dargli una mano per quello che hanno potuto,  d'altronde scontrarsi contro giganti come Anguissa, McTominay vuol dire solo farsi male oltre al fatto che il solito Lobotka ha assicurato la solita regia a testa alta.

È chiaro che di fronte a questa situazione non può esistere una manovra offensiva degna di nome per il Toro infatti con tutta la buona volontà né Sanabria né Adams si sono mai resi pericolosi eccezion fatta per l’unica vera azione costruita dai due per l’assist finale banalmente fallita da Coco.

Ormai ogni partita per il Toro è uguale alla precedente, i giocatori in campo appaiono svuotati mentalmente e non hanno grinta da vendere sul terreno di gioco. Il mister Vanoli? Sicuramente paga molto al noviziato ma è il meno colpevole di tutti visto che i giocatori che ha  in organico non li ha scelti sicuramente lui.

Domenica prossima il Toro andrà a Marassi sponda genoana e vista la situazione la partita sarà ancora più difficile di quella giocata contro il Napoli. Li si giocherà molto del campionato del Toro e del suo proseguo, anche perché vincere a Genova di riffa o di raffa porterebbe un po’ di entusiasmo ma in caso di sconfitta la squadra potrebbe accusare ancor più il colpo e lasciarsi andare in caduta libera verso un destino nebuloso se non buio.

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