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dal nostro inviato a Sappada (BL), Luca...
"dal nostro inviato a Sappada (BL), Luca Sgarbi - Siamo sinceri, chi l'avrebbe mai detto? Dopo il primo tempo, il doppio vantaggio del Toro assomiglia ad una pratica da grande squadra timbrata in bellezza. Modo di dire, perchè nel calcio l'episodio impera e la morale è: se sbagli, poi paghi un conto salato. Se n'è accorta la Lazio, che è partita meglio del Toro e lì a testimoniarlo ci sono le occasioni sbagliate da Zarate e la superparata del gattone Gillet sulla punizione del Maurito biancoceleste (sul 2-0). Al di là di tutto, comunque, restano due gol in un amen che regalano il doppio vantaggio. Fantastico quello dell'1-0: Sansone prende palla, si accentra (a dimostrazione che il vero Barreto il Toro ce l'ha già...), scambia al limite e imbecca Stevanovic con una palla dal suono dolcissimo. Cross preciso e Sgrigna al volo centra l'angolino. Gol non banale. Il bis due minuti dopo. Bianchi aggancia in posizione sospetta e fredda Marchetti in diagonale. Ottimo primo tempo, a prescindere dalla timidezza iniziale che sarebbe potuta costare lo svantaggio. Ma il Toro (del mercato quasi tutto da fare) c'è.
Il secondo tempo non aggiunge molto perchè Giampiero Ventura cambia subito cinque uomini e si vede da subito che il Toro-2 è altra cosa rispetto al Toro-1 e ci mancherebbe... L'inizio è tutto per la squadra di Petkovic che, invece, rispetto a Ventura, non cambia nessuno. L'avvio fa pensare alla possibilità del ribaltone, non fosse che Candreva prima spreca su Gomis, poi quasi spacca la traversa su punizione. Il ticchettio del cronometro è impietoso soprattutto per Mauri e compagni che, nonostante il mismatch tecnico evidentissimo dato dall'ingresso dei vari Hernanes e Kozak, non riescono però a riproporsi più con efficacia dalle parti di Gomis. Anzi, la ciliegina la mette il Toro con Barbosa che lancia Diop e manda in ghiaccio una gara dove tutto è girato troppo perfetto per poter trarre conclusioni. Non avrà le pretese di calcio totale alla Petkovic, ma di certo Ventura riesce a far rendere al cento per cento il materiale a disposizione. E, come si dice, di 'sti tempi non è poco.
(foto Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dal nostro inviato a Sappada (BL), Luca...
"dal nostro inviato a Sappada (BL), Luca Sgarbi - Siamo sinceri, chi l'avrebbe mai detto? Dopo il primo tempo, il doppio vantaggio del Toro assomiglia ad una pratica da grande squadra timbrata in bellezza. Modo di dire, perchè nel calcio l'episodio impera e la morale è: se sbagli, poi paghi un conto salato. Se n'è accorta la Lazio, che è partita meglio del Toro e lì a testimoniarlo ci sono le occasioni sbagliate da Zarate e la superparata del gattone Gillet sulla punizione del Maurito biancoceleste (sul 2-0). Al di là di tutto, comunque, restano due gol in un amen che regalano il doppio vantaggio. Fantastico quello dell'1-0: Sansone prende palla, si accentra (a dimostrazione che il vero Barreto il Toro ce l'ha già...), scambia al limite e imbecca Stevanovic con una palla dal suono dolcissimo. Cross preciso e Sgrigna al volo centra l'angolino. Gol non banale. Il bis due minuti dopo. Bianchi aggancia in posizione sospetta e fredda Marchetti in diagonale. Ottimo primo tempo, a prescindere dalla timidezza iniziale che sarebbe potuta costare lo svantaggio. Ma il Toro (del mercato quasi tutto da fare) c'è.
Il secondo tempo non aggiunge molto perchè Giampiero Ventura cambia subito cinque uomini e si vede da subito che il Toro-2 è altra cosa rispetto al Toro-1 e ci mancherebbe... L'inizio è tutto per la squadra di Petkovic che, invece, rispetto a Ventura, non cambia nessuno. L'avvio fa pensare alla possibilità del ribaltone, non fosse che Candreva prima spreca su Gomis, poi quasi spacca la traversa su punizione. Il ticchettio del cronometro è impietoso soprattutto per Mauri e compagni che, nonostante il mismatch tecnico evidentissimo dato dall'ingresso dei vari Hernanes e Kozak, non riescono però a riproporsi più con efficacia dalle parti di Gomis. Anzi, la ciliegina la mette il Toro con Barbosa che lancia Diop e manda in ghiaccio una gara dove tutto è girato troppo perfetto per poter trarre conclusioni. Non avrà le pretese di calcio totale alla Petkovic, ma di certo Ventura riesce a far rendere al cento per cento il materiale a disposizione. E, come si dice, di 'sti tempi non è poco.
(foto Dreosti)
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