- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
toro
Il calcio è un business molto particolare: segue regole proprie che spesso non trovano alcun riscontro con le classiche dinamiche dell’economia. Gli esempi sono molteplici, ma per questa volta preferiamo soffermarci soltanto sugli abbonamenti. Seguendo le normali ‘procedure’, per riempire lo stadio, per fare il cosiddetto ‘botto’, potrebbe essere sufficiente una politica di prezzo aggressiva. Alla quale dovrebbe seguire un sostanziale aumento delle tessere vendute. Nel calcio, invece, una scelta di questo tipo spesso e volentieri non garantisce un bel nulla. Anzi, ci sono squadre che hanno aumentato i prezzi e per risultato si ritrovano uno stadio ancor più pieno. Analizzando l’andamento delle vendite del Torino, balza all’occhio come, rispetto alla passata stagione, siano state vendute 241 tessere in più. Un incremento non sostanziale che dimostra come qualcosa nel meccanismo non abbia funzionato. C’è chi dice che sia stato l’apparato pubblicitario, giudicato ‘’poco virale’’. E chi invece crede che la nuova era digitale, unita alle nuove regolamentazioni statali, spinga le persone a stare a casa. Personalmente, e questo ragionamento trovare riscontro nell’andamento della vendita delle tessere, credo che il risultato ottenuto sia strettamente legato all’operato della società durante il calciomercato. Questo, ed è un discorso che non vale solo per il Torino, spesso e volentieri influisce più di ogni altra cosa sulla campagna abbonamenti. Non a caso, quando i granata trattenevano, in uno modo o nell’altro, quasi tutti i giocatori in comproprietà, quando la dirigenza chiudeva in sequenza nuove operazioni, ecco che i tifosi correvano ad abbonarsi. Poi, quando il ‘vento in poppa’ ha smesso di soffiare, anche l’affluenza ai botteghini è calata rapidamente. Risultato, tolti i fedelissimi ed immancabili che farebbero l’abbonamento a prescindere, senza se e senza ma, sono state aggiunte quelle 241 tessere in più. Probabilmente, con un ultimo colpo di mercato, ora la situazione sarebbe diversa. Vedi i rossoneri con l’acquisto di Kakà, grazie al quale hanno riunito 8000 persone per assistere ad un’amichevole, oltre ad aumentare il numero degli abbonati dell’ultima ora. Ad ogni modo, anche quest’anno, gli abbonamenti crescono, ma il ‘botto’ non c’è. Gli acquisti di Farnerud e Larrondo non hanno di certo gustato il palato dei tifosi, sopratutto dopo averli visti all'opera, con lo svedese che ancora sembra essersi ambientato a dovere e il centravanti che ha sì piedi buoni, ma - per ora - poca confidenza con il gol. A tutto questo, si deve aggiungere la telenovela Ghoulam e il fatto che nell'ultime settimane di calciomercato, siano arrivati i soli Pasquale e il terzo portiere Berni. Guardando quindi l'andamento delle vendite, non solo del Torino, è lecito pensare che se fosse arrivato qualche giocatore in più, capace di ingolosire il tifoso, la quota degli abbonati sarebbe cresciuta ancora. Ma questo ormai è fantacalcio, il tifoso del Toro è fedele alla sua squadra e di certo sarà della partita. Di domenica in domenica, con biglietto alla mano! Chirico-StrippoliSegui @ManoloChiricoSegui @Gino_Strippoli (foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA