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Toro e Olimpico: progetto lungimirante o investimento ‘mordi e fuggi’?

Manolo Chirico
Tocco di Mano / Il Comune faccia la sua parte, ma Cairo dia un segnale forte. Il patron granata ha la possibilità di rìscrivere la storia: un'occasione che capita a pochi

Il canone dello stadio Olimpico, che il Toro dovrebbe pagare per i prossimi due anni, é stato ampiamente contestato giá in estate da diversi consiglieri, ora, firmatari della mozione di revoca: ve ne abbiamo parlato a lungo e bene in questi giorni ().

Tra questi anche alcuni esponenti notoriamente tifosi del Toro, come Sbriglio () e Michele Curto (). Entrambi, in sostanza, preferirebbero veder la struttura (il cui valore eliminate le ipoteche non supera il milione e mezzo di euro) ceduta ad un privato.

Premesso che in certi temi la fede granata andrebbe messa da parte (parliamo dell'interesse di tutta una Città), non é ammissibile continuare a vedere il Torino giocare in un impianto non adeguato, e allo stesso tempo osservare il capoluogo piemontese, che si accontenta (nonostante la concessione al Torino, nonostante i concerti e gli altri e eventi extra calcistici) di perderci "solo" 150mila euro all'anno. Centocinquantamila euro presi ogni anno dalle tasche dei cittadini.

Così non si può più andare avanti ed il Comune deve fare la sua parte: togliendo le ipoteche e con esse ogni alto possibile alibi. Da lunedì in avanti ne avrà l'occasione, a partire dalla prevista riunione in maggioranza in cui sarà presente anche Fassino (). Cairo a quel punto avrà un'occasione più unica che rara per scrivere un piccolo, ma grande, pezzo storia. Dopo il Filadeflia, il patron del Toro avrà la possibilità di costruire una vera e propria Cittadella Granata, con strutture interamente di proprietà. In tal senso, ci aspettiamo un segnale forte da parte del patron granata. Cairo dovrà esporre una volta per tutte le sue vere intenzioni future: progetto di lungo respiro, o investimento 'mordi e fuggi'...