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Quando si parlava di partita facile, mai si sarebbe immaginato di vedere una squadra così nettamente inferiore al Toro. Il 2 a 0 non dice tutto, o sembra poco, rispetto alla superiorità e il dominio che i granata hanno avuto in campo. Se si conta che oltre al gol di Molinaro e di Amauri si deve aggiungere la traversa di capitan Vives, il risultato poteva benissimo risultare più rotondo. Questo senza tener conto di molti contropiede sprecati dai granata. Al di la di ciò, la prestazione dei ragazzi di Ventura è stata più che buona con un pressing iniziato dal primo minuto e conclusosi di fatto al 92° minuto con l'Helsinki sempre schiacciato nella propria area. L'unico momento in cui i finlandesi si sono resi pericolosi è stato su una punizione di Robin Lod respinta in angolo da Padelli.
Una vittoria cercata che ha portato il Toro al primo posto in classifica nel suo girone e ha posto una seria ipoteca per il passaggio ai sedicesimi di finale. Quello che è piaciuto della squadra, al di là della debolezza dell'avversario, è stata la ricerca di una manovra corale e veloce, con scambi precisi, pressing sui portatori di palla avversari e traversoni da destra e da sinistra verso le punte granata.
Esemplare è stato soprattutto l'azione del gol di Molinaro, per la sua costruzione attraverso giocate di prima così come finalmente è stato importante che Amauri si sbloccasse ed esultasse per il primo gol in granata, cogliendo l'ovazione di un intero stadio che lo ha inneggiato. Il brasiliano ha confermato di iniziare a trovare la condizione giusta per far male agli avversari, avvisaglie positive che si erano già viste contro l'Udinese, ma soprattutto è piaciuto il suo comportamento in campo giocando sempre per la squadra, rincorrendo avversari dalla trequarti avversaria sino ai limiti dell'area granata. Insomma, Amauri un bel combattente da Toro!
Il suo compare di reparto Martinez ha compiuto altri notevoli progressi, andando vicino al gol ma soprattutto giocando per i compagni di squadra, fornendo suggerimenti interessanti per i compagni e soprattutto conquistando palloni dai piedi degli avversari.
Una partita che ha dimostrato ancor più come i giovani del Toro stiano sempre più crescendo, da Jansson - dalla grande tecnica e personalità - a Maksimovic, che sta tornando sui livelli dello scorso anno, a Gaston Silva, preciso e pulito nel marcare e nei movimenti difensivi mentre Benassi a centrocampo ha dato molta quantità. Senza dimenticare ovviamente la regia di Vives, il fiore all'occhiello della serata. Forse l'unico a mancare all'appello è stato El Kaddouri, apparso sì voglioso ma troppo impreciso e sprecone in più di un'occasione.
Se pensiamo che contro i finlandesi il Torino ha schierato due '91 (23 anni), un '93( 21 anni), due '94 (20 anni), possiamo ben dire che il Toro ha linfa giovane che piano piano sta lievitando e diventerà un'importante risorsa nel futuro: schierare 5 giovani in Europa League non è da tutti, complimenti al mister e al suo lavoro. Senza dimenticare che El Kaddouri e Sanchez Mino (che ieri però non è entrato) sono due '90 e hanno solo 24 anni.
Con il pareggio del Copenaghen in quel di Bruges e la vittoria granata, l'ipoteca al passaggio del turno si è realizzata, ma appunto, è solo un ipoteca perché mancano ancora tre partite e la prossima sarà ancora contro l'Helsinki e a meno di disastri - che sarebbero inconcepibili visto il valore dell'avversario - il Toro andrà in Finlandia con l'obiettivo di conquistare i tre punti che potrebbero dargli la qualificazione quasi certa.
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