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di Paolo Morelli
La buona notizia è che il Toro è ancora in zona salvezza. La cattiva notizia è che la classifica è sempre più corta. Il Bologna ha...
di Paolo Morelli
La buona notizia è che il Toro è ancora in zona salvezza. La cattiva notizia è che la classifica è sempre più corta. Il Bologna ha fortunatamente perso, ma ha sfortunatamente perso con la Reggina, che è in netta risalita e si trova a soli tre punti dal Toro. E pensare che i calabresi sono ultimi. Ma veniamo alla gara con la Fiorentina. Uscire da Firenze senza punti non è il massimo, ma se guardiamo la posizione dei viola in classifica, non possiamo biasimare i ragazzi di Camolese. Tuttavia un po’ di determinazione in più non sarebbe guastata. L’inconsistenza del Toro in trasferta resta davvero inspiegabile. Questa volta, se non altro, abbiamo visto una squadra restare intera per tutta la partita, con qualche amnesia pagata cara come al solito.È curioso constatare come i guardalinee, con il Toro, ci vedano benissimo. Dopo avere rivisto il gol di Franceschini al replay da più angolazioni, siamo quasi certi di poterlo ritenere irregolare. Ma per rivedere tutta la moviola possibile e immaginabile, ci abbiamo messo circa dieci minuti, il guardalinee aveva a disposizione – sì e no – dieci decimi di secondo. E non ha avuto dubbi. Seguendo lo stesso criterio, anche il gol di Italiano (Torino-Chievo 1-1) e il gol di Chiellini (Torino-Juventus 0-1) non avrebbero meritato la convalida. Due diverse interpretazioni di episodi identici, dove in entrambi i casi i guardalinee non hanno avuto dubbi. Ma allora l’interpretazione giusta dove sta? Inutile recriminare – il che non coincide con lo stare in silenzio – anche perché qualche trattenuta di Franceschini ai danni di Gilardino nell’area granata ha lasciato più di un dubbio. Senza contare l’inspiegabile suicidio finale di Sereni.Oggi però dev’essere giornata di ricordi. Gli Invincibili sono lassù e continueranno a vivere finché un popolo intero li ricorderà. Questo è il senso della giornata di oggi, a sessant’anni da quel tragico 4 maggio 1949. Da domani si tornerà a pensare al campionato e alla sfida che può valere una stagione: Torino-Bologna. Un punto separa le due squadre e una vittoria scanserebbe i rossoblu. Ma, come ha detto Bianchi la settimana scorsa, «se battiamo il Bologna e perdiamo tutte le altre partite andiamo in B». Restano ancora delle domande. Perché Cairo ha votato a favore della separazione fra serie A e serie B con la sua squadra che rischia di retrocedere? Perché Chiamparino e Forieri si incontrano in privato per discutere del Filadelfia e disertano l’incontro con tifosi e società? Oltre alle questioni che abbiamo già elencato. Ma sono domande che riprenderemo nei prossimi giorni. Oggi, spazio al Grande Torino.
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