toro

Toro-Genoa: l’anticalcio per la salvezza

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Si è conclusa con un pareggio a reti bianche la sfida salvezza tra Torino e Genoa ma se questo non è anticalcio poco ci manca. Due squadre arroccate su se stesse, imbambolate dalla paura di perdere. Qualcosa di più...

Si è conclusa con un pareggio a reti bianche la sfida salvezza tra Torino e Genoa ma se questo non è anticalcio poco ci manca.  Due squadre arroccate su se stesse, imbambolate dalla paura di perdere. Qualcosa di più propositivo  ha cercato di farlo il Torino con qualche accelerata del solito Cerci più un incornata di Bianchi deviata in angolo da un difensore genoano e un tiro di Barreto che ha sfiorato, a partita ormai conclusa, la traversa. Poi il nulla con due squadre che non hanno giocato in campo, con tanti svarioni nella mediana, conditi da appoggi elementari sbagliati da parte granata mentre i rossoblù di Ballardini non si sono  mai materializzati in campo. Difficile commentare dal punto di vista tecnico questa partita visto che tecnicamente si è visto ben poco se non qualche bel dribbling di Birsa  e una punizione velenosa  dello sloveno parata in due tempi da Frey. Davvero troppo poco, e mai come in questa partita, nel corso di tutta la stagione, il Toro è stato sommerso sonoramente dai fischi dei propri tifosi per l'azione rinunciataria di vincere la partita. All'84' dalle curve si è alzato un solo urlo  per tutte e due le squadre : ''vergognatevi, vergognatevi, siete ridicoli''. Decisamente brutta la prestazione granata e difficile da digerire  dalla tifoseria che già alla fine dei primi 45' ha  contestato il non gioco del Toro con i fischi. Chi si aspettava un cambiamento di rotta nel secondo tempo si sbagliava di grosso! Anzi la gara si è indirizzata, senza squilli  e senza trombe, in un pareggio al 'volemose bene'. Grinta e agonismo in campo non si sono visti eccetto qualche tentato recupero di capitan Bianchi su qualche palla vagante ma poi la fase rinunciataria ha preso il sopravvento su quasi tutti i 95 minuti di gioco. Questa è stata una partita 'giocata' su due campi: una con le orecchie a ciò che succedeva a Palermo e un'altra a Torino con i tifosi che hanno cercato più volte di scuotere la squadra granata con il coro: ''Per restare in A bisogna vincere, bisogna vincere'', soprattutto quando per ben due volte il Palermo ha raggiunto il pareggio prima di soccombere.   Certo, se uno vuole guardare il ''redditiziometro''  non può che applaudire al pareggio visto che distanziando di 5 punti i rosanero, a due partite dalla fine del campionato, la salvezza è praticamente certa per il Toro e quasi certa per il Genoa. Al Toro basterà un pareggio a Verona per chiudere la sua pratica con una giornata di anticipo visto che se anche la squadra di Sannino dovesse vincere le due ultime partite a parità di punteggio si salverebbe il Toro per via della miglior differenza reti. Se invece si volesse analizzare ciò che insegna il gioco del calcio, ovvero giocare al pallone, allora non può di certo essere contento di aver assistito al confronto tra Toro e Grifone.    Gino Strippoli (foto Dreosti)