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Grandi doti fisiche, buona tecnica di base e ampi margini di miglioramento: si era fatto conoscere così Gleison Bremer nelle sue primissime apparizioni davanti ai nuovi tifosi del Torino. Qualche buon segnale nelle amichevoli pre-campionato, poi l'esordio ufficiale in maglia granata nel primo match stagionale contro la Roma: una decina di minuti disputati da subentrante al posto di Izzo (sostituito causa infortunio) tra alti e bassi. Segnali positivi colti da Mazzarri, ma anche la consapevolezza da parte di tecnico e giocatore della necessità di altro tempo per inserirsi al meglio nei nuovi schemi e soprattutto nella nuova realtà tattica del calcio italiano.
SCELTE - Un compito non facile per nessuno, ancor meno per un ragazzo classe 1997 proveniente da un campionato poco disciplinato tatticamente come quello brasiliano. Anche per questa ragione Mazzarri al momento continua a preferirgli Moretti: il numero 24 granata offre garanzie che, per ora, l'ex Atletico Mineiro non può garantire. La competizione però sembra essere uno stimolo più che un ostacolo per Bremer, che anche nei giorni liberi concessi dal tecnico di San Vincenzo per la pausa Nazionali ha deciso di proseguire gli allenamenti in palestra per migliorare la sua condizione fisica e farsi trovare pronto quando sarà chiamato in causa. Il video postato sul proprio account Instagram è un chiaro segnale: Bremer sa di dover lavorare ancora tanto per prendersi il Toro, ma il suo impegno e la sua dedizione accelereranno senza dubbio i suoi tempi di inserimento.
ADATTAMENTO - Un processo di adattamento alla nuova realtà fisiologicamente lungo il suo. Per un difensore è sempre più delicato inserirsi nei nuovi meccanismi e, nonostante si sia unito ai compagni già durante la prima settimana di ritiro, il suo resta un ruolo particolarmente complicato e Mazzarri non vuole correre il rischio di bruciare le tappe troppo velocemente. Non c'è fretta, le opportunità arriveranno e in attesa della sua occasione il classe 1997 lavora al massimo per limare i propri limiti. C'è ancora tanto lavoro da fare, ma questo per Bremer non sembra affatto essere un problema: "Niente resiste al lavoro. Per tutto c'è fede".
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