AAA personalità cercasi. Il Torino colleziona la sesta sconfitta consecutiva in Serie A. Un match mai in discussione quello andato in scena al San Paolo: un Napoli padrone del campo e del gioco da inizio partita, con di fronte un Torino contratto e poco più che spettatore non pagante. Una squadra troppo molle e mai veramente pericolosa dalle parti di Ospina quella di Longo, eccezion fatta per i primi due e gli ultimi due minuti di gioco; da cui - guarda caso - è scaturito l'inutile gol della bandiera di Edera. I limiti psicologici della squadra sono sotto gli occhi di tutti e ora anche Longo suona l'allarme: "Ci serve chi ha il coraggio di osare".
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Toro, il blocco mentale è evidente. Longo suona l’allarme: “Così non va”
Approfondimento / Squadra ancora una volta contratta e poco propositiva: non a caso il gol di Edera è arrivato a partita ormai chiusa
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PROBLEMA - La fragilità psicologica del Torino è ormai sotto gli occhi di tutti: alla prima difficoltà i giocatori si sciolgono come un cumulo di neve al sole. Lo si era già visto contro la Sampdoria - alla prima apparizione di Longo sulla panchina del Torino - quando l'1-1 di Ramirez aveva destabilizzato a tal punto la squadra da permettere a una Samp tutt'altro che irresistibile di ribaltare il risultato e vincere 1-3. E al San Paolo, se possibile, è andata persino peggio: un Torino troppo contratto e mai realmente pericoloso nei confronti di un Napoli che, numeri alla mano, aveva avuto soltanto tre giorni di riposo. Pochi, specialmente se rapportati agli undic avuti dalla squadra di Longo.
LIMITI - Un problema evidente, denotato anche da Moreno Longo: "Paradossalmente - ha detto il tecnico del Torino nel post partita (LEGGI QUI) - il 2-0 del Napoli ci ha liberato la mente e abbiamo cominciato a giocare più liberi, tant'è che nel finale abbiamo una bella azione da cui è scaturito il gol di Edera. È stato come se la consapevolezza di aver perso ci avesse tolto un peso a livello mentale". Un limite emerso in maniera limpida per tutto il corso del match: tanti errori tecnici e una permanente sensazione di timore nel provare a creare gioco da parte dei calciatori del Torino. "Abbiamo bisogno di chi in questo momento ha la capacità e il coraggio di osare - ha proseguito Longo - perché non possiamo giocare con giocatori che a livello psicologico sono frenati". Adesso serve una scossa: perché starà ai giocatori e all'allenatore dimostrare che questo Torino vale di più di quel che hanno detto le ultime sette sconfitte consecutive tra campionato e Coppa.
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