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Toro, il nuovo diktat è guardarsi le spalle. E il calendario non è clemente

Focus on / Nei prossimi tre turni ci saranno Milan, Parma e Napoli: il margine dalla terzultima è di otto punti

Andrea Calderoni

"Guardarsi le spalle. Il Torino a metà febbraio è costretto a farlo, considerati gli ultimi risultati (quattro sconfitte consecutive, l'ultima volta era successo a marzo 2018) e la situazione attuale della classifica. I granata, dopo la ventitreesima giornata, si trovano al 13° posto e hanno un margine sul terzultimo posto pari a 8 lunghezze (il Genoa è 18° e ha 19 punti). Era da un po’ di anni che sotto la Mole non si parlava di lotta salvezza, ma considerando lo stato di salute attuale della squadra, non si può non farlo. "Se pensassimo di essere tranquilli non avremmo capito nulla", ha detto Longo con pragmatismo e realismo dopo la sconfitta contro la Sampdoria. Troppo brutto il Torino visto nelle ultime settimane per non essere quanto meno preoccupati, anche perché là dietro Genoa e Lecce sono in crescita e il calendario delle prossime giornate non strizzerà l’occhio ai granata.

"CALENDARIO - Lunedì 17 febbraio trasferta a San Siro contro il Milan, poi Parma in casa domenica 23 e sabato 29 trasferta al San Paolo di Napoli. Saranno tre impegni, almeno sulla carta, non ideali per far rialzare la testa ad una formazione apparsa scarica nella testa e sulle ginocchia. Fatte le dovute considerazioni sul fatto che il campionato attuale ha dimostrato che per il Torino non esistono squadre da potersi definire alla portata bisogna anche evidenziare che il Torino, a differenza di altre squadre già costruite per lottare fino a maggio per non retrocedere, dovrà cambiare mentalità, non essendo abituato a lottare per questo tipo di obiettivo. Longo lavorerà soprattutto sulla testa dei suoi che dovranno entrare in una nuova ottica, ovvero quella di dover sgomitare anche per un semplice pareggio. La regola non scritta del calcio dice che la quota che garantisce la salvezza è fissata a 40 punti, quindi potenzialmente il Torino è a meno 13 dal suo nuovo obiettivo quando mancano quindici partite.

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NUOVO OBIETTIVO - Se a luglio prima dei preliminari di Europa League qualcuno avesse affermato che a metà febbraio il Torino avrebbe dovuto porsi come obiettivo una comoda salvezza, probabilmente nessuno gli avrebbe creduto. Eppure i numeri, gli unici che contano nello sport, dicono questo e con il fuoco non si può mai scherzare. Guardarsi le spalle non è più un esercizio di puro pessimismo, ma un diktat. C’è ancora tempo per non farsi assillare dalla paura poiché la situazione è preoccupante ma non (ancora?) tragica. Tuttavia, si sa, il tempo non è eterno e i fatti dicono che il Torino attuale ha perso dodici partite (solo le ultime due della classifica hanno fatto peggio), che di queste sconfitte molte sono arrivate contro squadre che lottano per la salvezza (come Spal, Sampdoria, Lecce) e che nel 2020 nessuno ha raccolto meno punti. Dunque, già a partire dalla sfida in casa del Milan serviranno risposte e soprattutto punti: il mese di febbraio ci dirà se il finale di campionato del Torino potrà essere tranquillo o se invece tetre prospettive caleranno sulla squadra di Longo.