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Toro, il pagellone di fine stagione: Vagnati 6, tra intuizioni e scommesse perse

Vagnati
Bene il colpo Bellanova, Masina un'ottima intuizione. Poi però ci sono le scommesse perse come Sazonov e Kabic
Roberto Ugliono Caporedattore settore giovanile 

Terminata la stagione, su Toro News torna l'appuntamento con i pagelloni di fine anno: a ogni giocatore assegneremo un voto che riassuma la stagione 2023/2024. Buona lettura.

Luci e ombre sul mercato, ma se la squadra è arrivata alle porte dell’Europa qualche merito anche Davide Vagnati ce l’avrà. Il responsabile dell’area tecnica del Torino ha lavorato bene considerando la necessità di lavorare anche rispettando i vincoli economici. Sotto la sua gestione d’altronde il bilancio granata ha recuperato man mano il passivo che si era creato nelle annate precedenti. Per questo motivo il suo lavoro è da considerare positivo, anche se non eccelso.

Gli acquisti top: Bellanova e non solo

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Partiamo dalle cose migliori del mercato della stagione 2023/24. Il colpo in assoluto è quello di Bellanova. L’ex Inter, arrivato a titolo definitivo, è stato uno dei migliori della stagione e ora rappresenta un capitale importante per il Torino sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista economico. Oltre all’esterno, però sono da sottolineare anche gli acquisti di Tameze e di Masina. Il primo è arrivato a basso prezzo e ha rappresentato un ottimo jolly per Juric. Il secondo è un’intuizione totalmente inaspettata. Masina è arrivato con pochi minuti giocati all’Udinese e al Toro si è rilanciato con un girone di ritorno di ottimo livello. Proprio questa forse è la miglior operazione dell’annata considerando anche il rapporto prezzo-prestazioni.

Gli acquisti flop: da Sazonov a Kabic

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Ci sono state però operazioni totalmente sballate. Partiamo dalla conferma di Lazaro. Il Toro da quel lato aveva bisogno dal tanto annunciato “artista”, ma Lazaro non ha saputo rappresentare questa alternativa. Poi ci sono le scommesse perse come Sazonov e Kabic. Il primo qualche spezzone in prima squadra se l’è ritagliato, senza però impressionare particolarmente e dimostrando di aver bisogno ancora di tanto lavoro. Non si può ancora bocciare definitivamente il georgiano, qualcosa ha fatto intravedere e ha caratteristiche fisiche interessanti. Inoltre parliamo di un giovanissimo alla prima stagione in Serie A, quindi ci sono ancora margini di crescita. Kabic, invece, è un oggetto del mistero. Non essendo mai sceso in campo con la prima squadra, ha fatto fatica anche in Primavera quando chiamato in causa. Il giovane serbo addirittura è finito dietro nelle gerarchie a Zanos Savva, promosso proprio dalla Primavera e in gol all'esordio in prima squadra. Insomma, né Kabic né Sazonov hanno rappresentato scommesse vinte, ma il georgiano comunque ha dimostrato di poter scendere in campo in Serie A, mentre il serbo è stato indecifrabile.