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Toro, il Parma non è più solo difesa e contropiede: servono prudenza e giudizio

Temi tattici / D’Aversa, assenze permettendo, punterà sul 4-3-3: grande copertura degli spazi, ma poco possesso palla nella metà campo avversaria

Andrea Calderoni

Come si svilupperà tatticamente Torino-Parma? La lavagna tattica del primo match di questo mini-torneo (che andrà in scena sabato, alle ore 19.30 allo stadio Olimpico-Grande Torino) non è affatto facile da immaginare, soprattutto perché la variabile fisica inciderà notevolmente. Da troppo tempo sia Torino che Parma non scendono in campo per una partita, nemmeno amichevole, e sicuramente ci sarà della ruggine da togliere in entrambi gli schieramenti. Come ampiamente raccontato su Toro News, Moreno Longo sta lavorando su due fronti in queste giornate d’avvicinamento alla sfida contro i crociati: da una parte il 4-4-2 con Zaza e Belotti in attacco, dall’altra il 3-4-3. Ovviamente, la scelta del modulo comporterà delle modifiche non soltanto di uomini in casa Torino. Longo sta prendendo in considerazione più soluzioni anche per cercare di porre un rimedio ai tanti guai fisici che stanno coinvolgendo i suoi ragazzi (da Verdi a Baselli fino ad Ansaldi, che si spera possa rientrare per l’Udinese).

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4-3-3 D’AVERSA - Anche Roberto D’Aversa è alle prese con un po’ di acciacchi, su tutti quelli di Gervinho e Grassi, senza dimenticare che anche Inglese è ancora a mezzo servizio. Gli emiliani, però, vogliono ripartire con il 4-3-3. Longo nell’analizzare il primo avversario di questo tour de force ha detto che non sono più soltanto una squadra dedita alla difesa e alla ripartenza, ma sono evoluti nel gioco. È chiaro, comunque, che, al di là dell’avversario, il Torino in casa avrà un’estrema necessità di partire con il piede giusto dopo il lungo stop, avendo soltanto due punti di vantaggio sulla zona rossa: i granata dovranno fare la partita provando a tenere in mano il pallino del gioco. Conoscendo le caratteristiche degli avversari, tuttavia, Longo predicherà sicuramente prudenza nei suoi uomini: fare la gara sì, ma senza esporsi a pericoli gratuiti.

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TANTA CORSA - Come il Torino, anche il Parma non ha calciato molto verso la porta avversaria nei primi 2/3 del campionato, ma nello stesso tempo ha concesso parecchi tiri, tanto che per numero di parate l’estremo difensore crociato è dietro soltanto ai colleghi di Lecce e Spal. Il Parma sfrutta poco le corsie laterali, ma è una delle squadre che copre meglio gli spazi. Il suo 4-3-3 è perfetto per proporre un’aggressione alta in grado di ostacolare il gioco altrui. D’altronde i crociati, prima dello stop, erano al quinto posto per chilometri percorsi in media a partita (109.688 contro i 104.387 del Torino). Non sarà il Parma più soltanto difesa e contropiede, come dice Longo, ma è indubbio, e i numeri lo certificano, che i crociati, soprattutto nella metà campo rivale, cercano di raggiungere l’obiettivo il più velocemente possibile (solo il Brescia in Serie A tiene meno la palla tra i piedi nella metà campo avversaria). Prudenza, giudizio e precisione: per affrontare il Parma nel migliore dei modi, il Torino dovrà assumere una dose cospicua di questi ingredienti.